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CANTONECovid in casa anziani, ma si mangiava e si giocava insieme: «La distanza sociale non era stata quantificata»

23.11.22 - 17:10
Mentre la pandemia esplodeva, alla casa anziani di Sementina si socializzava con varie attività di gruppo.
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Covid in casa anziani, ma si mangiava e si giocava insieme: «La distanza sociale non era stata quantificata»
Mentre la pandemia esplodeva, alla casa anziani di Sementina si socializzava con varie attività di gruppo.
«Abbiamo pazienti con disturbi cognitivi, queste attività danno una struttura alle loro giornate», si giustifica il direttore amministrativo.

BELLINZONA - Pasti tutti nella stessa sala. E attività come tombola, atelier creativi e "chiacchiere e caffè" con gruppi fino a 12, 13 o 14 partecipanti. Si faceva anche questo, tra marzo e aprile 2020, alla casa anziani di Sementina, dove in poco più di un mese 22 residenti sono deceduti a causa del Coronavirus. E questo, a dispetto dei contagi in crescita, fuori e dentro la struttura, e della sospensione di tutte le attività socializzanti di gruppo ordinata dal medico cantonale il 9 marzo per tutte le strutture sanitarie.

Distanti, ma quanto? - «Bisogna capire innanzitutto che cos'è il distanziamento sociale. Inizialmente non era stato quantificato, in termini di distanza, né dall'UFSP né dal medico cantonale», si giustifica il direttore amministrativo della casa anziani. «Ci siamo assicurati che gli utenti non avessero degli avvicinamenti inadeguati ma abbiamo continuato a tenere i pasti in sala pranzo. Gli ospiti venivano disposti a scacchiera, quindi un distanziamento c'era, ma comunque secondo le direttive allora vigenti i pazienti potevano muoversi liberamente all'interno della casa anziani». I tavoli «erano inoltre stati distanziati un po' di più», aggiunge la ex capo cure.

«La distanza si conosceva» - «Non è vero che non si sapeva a quanto equivalesse la distanza sociale», replica il procuratore generale Andrea Pagani. «Già il 26 febbraio, in uno scambio mail proprio con il direttore amministrativo, la direttrice sanitaria stessa scriveva che il contatto tra pazienti non doveva avvenire a meno di due metri di distanza per una durata superiore ai 15 minuti». La direttrice sanitaria, dal canto suo, sostiene però che il contesto fosse un altro: «Mi riferivo alle conoscenze diffuse dall'UFSP e dall'OMS in merito all'esposizione al virus in caso di presenza di contagi. Allora non avevamo però alcun caso nella casa anziani». 

«Per chi ha disturbi cognitivi una struttura è necessaria» - E la tombola, il club dei lettori e gli atelier creativi? «Il medico cantonale aveva sospeso le attività socializzanti di gruppo. Ma quelle che venivano proposte per noi non lo erano», spiega il direttore amministrativo. «Le attività che tenevamo vengono definite sociosanitarie ordinarie ed erano limitate a chi stava sullo stesso piano, nello stesso reparto. Ricordo che abbiamo pazienti con disturbi cognitivi e difficili da contenere, e queste attività terapeutiche danno una struttura alle loro giornate. Il fatto di rinchiudere l'anziano, deprivarlo dall'affetto dei familiari e privarlo di qualsiasi attività è vissuto molto male dal paziente». «L'anziano è comunque un essere umano», sottolinea dal canto suo la ex responsabile cure, che ha preso la decisione di mantenere le attività di gruppo. Questa decisione, viene specificato, è stata tacitamente avvallata sia dal direttore amministrativo che dalla direttrice sanitaria.

«Attività, ma senza persone esterne» - «Un'attività socializzante per me era un'attività che si svolge con un certo numero di persone sia interne che esterne alla struttura, con il coinvolgimento ad esempio dei familiari degli ospiti o di una banda musicale», aggiunge la direttrice sanitaria. «Si è cercato di mantenere le attività che piacevano ai residenti, ma attuate con modalità differenti. Per la tombola, ad esempio, la scheda utilizzata veniva poi gettata e il pennarello veniva disinfettato». I controlli, secondo l'ex capo cure, venivano comunque effettuati: «Non li facevo tutti i giorni ma passavo ai piani e le distanze venivano mantenute». 

I familiari non sapevano - I familiari «erano però stati informati che le attività di gruppo erano state interrotte totalmente, mentre la direttiva ricevuta dal personale diceva che avreste mantenuto le attività al piano», sottolinea però la giudice Elettra Orsetta Bernasconi Matti, chiedendo spiegazioni. «I familiari vengono informati sui principi di quanto viene applicato a livello di misure sanitarie, mentre il personale ottiene delle indicazioni più dettagliate», si giustifica il direttore amministrativo. 

Le suddette attività sono state interrotte solo in seguito a un'ispezione effettuata ad aprile dall'Ufficio del medico cantonale. «Se fossimo stati al corrente prima che le attività che venivano proposte erano considerate socializzanti avremmo fatto altri ragionamenti», commenta il direttore amministrativo.

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COMMENTI
 

Sarà 1 anno fa su tio
Trovo solo strano che non sia stato coinvolto il direttore sanitario, medico responsabile della casa. Il DS vigila su tutti gli aspetti sanitari e ne assicura il coordinamento e la conformità con la legislazione cantonale e federale. https://m4.ti.ch/fileadmin/DSS/DSP/UMC/sportello/circolari/ist_anz/01_2008___Allegato___Mansionario.pdf

Sarà 1 anno fa su tio
Le direttive erano chiare ed applicate in tutte le altre case, se un direttore e una capo cure non sanno comprendere delle direttive e non sanno quali sono le attività socializzanti meglio che cambino mestiere.

vulpus 1 anno fa su tio
Risposta a Sarà
I buoi sono fuori della stalla. E ora arrampicarsi sui vetri per dimostrare il contrario di tutto. La via più corretta sarebbe stata quella di lasciare l'incarico, un minimo segno di rispetto verso chi ha avuto dei decessi . A meno che riescano a dimostrare che l'altissima percentuale fosse stata provocata da qualcosa d'altro , ma è lecito dubitare.

andrea28 1 anno fa su tio
La caccia alle streghe continua, bisognerà pur trovare un colpevole da gettare in pasto alla gente terrorizzata per esorcizzare la paura del covid. Ieri parlavo con un amico che mostrava il disappunto per gli infermieri delle case anziani non vaccinati. Poi gli ho chiesto: "ma scusa, il tuo parente nella casa anziani é stato vaccinato prima del personale di cura, mi dici allora di cosa hai paura? Se hai fiducia nel vaccino, le persone a te care erano già protette e non c'é bisogno di vaccinare gli infermieri. Se non hai fiducia nel vaccino perché vuoi che si vaccinino gli altri?" Non mi ha risposto...

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a andrea28
Mi pare che nel caso si tratti di molti più ospiti morti che in altre case per anziani e prima del vaccino. Solo il caso? Forse qualcuno dovrebbe fare qualcosa che risulta molto difficile fare: assumersi la responsabilità degli errori fatti.

andrea28 1 anno fa su tio
Risposta a Emib5
Nessuno sa ancora oggi come si diffonde veramente il virus, nel senso che vi sono persone che mostrano i sintomi ma non infettano nessuno (come é capitato a me), mentre vi sono persone che sembrano avere una capacità di infettare elevatissima (anche se asintomatici). Se a Sementina hanno avuto le sfortuna di ospitare una di queste persone ecco giustificata la differenza con gli altri istituti. https://www.news-medical.net/news/20220318/Characteristics-of-super-spreaders-of-novel-coronaviruses.aspx Ripeto: basta con la caccia alle streghe, sono morte 429 persone nelle case anziani per Covid ma solo a Sementina si indaga...

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a andrea28
Le accuse, certo da provare, dicono che non sono state rispettate le indicazioni del medico cantonale, ciò sarebbe decisamente grave.

andrea28 1 anno fa su tio
Risposta a Emib5
Parli delle indicazioni del medico cantonale che in televisione diceva che era più facile sposare miss universo che contrarre il covid, che diceva che non c'era evidenza scientifica che le manifestazioni come il carnevale influissero sulla pandemia, che diceva che bastava mantenere le distanze (1,5 metri) perché di mascherine non ce n'erano, che diceva che la vaccinazione sarebbe durata "almeno un anno e poi dopo altri sei mesi si vedrà", che diceva che i vaccinati non infettavano, che diceva di restare in casa per poi negare di aver mai detto che era obbligatorio restare in casa, eccetera eccetera. Queste sono armi di DISTRAZIONE di massa non processi sensati a chi ha commesso un reato.

Fkevin 1 anno fa su tio
Risposta a andrea28
Ahahahaha....grandissimo Andrea. emib5 gli sta sulle scatole le persone che non sono vaccinate. Gli rode che i no vax sono di nuovo liberi e lui è ancora una pecorella o topolino da laboratorio. Ha troppa paura, persino della sua ombra o del suo specchio. È uno di quelli che mette la ffp3 da solo in macchina o quando porta fuori il cane. .....

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a andrea28
Andrea28 Facile dirlo ora coon le conoscenze attuali!

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a andrea28
@andrea28 sono d'accordo con te per le informazioni contraddittorie dell'inizio pandemia ma in seguito le strutture sanitarie hanno ricevuto direttive aggiornate durante tutta la pandemia e molte case anziani (Forse tutte) hanno creato dei reparti covid, utilizzando gli spazi disponibili, alcune anche la mensa. I positivi che non presentavano sintomi mangiavano in camera o in una sala dedicata. Il virus si trasmette come tutti gli altri virus, alcuni più facilmente di altri, solo che negli anni precedenti per le influenze stagionali non sono mai stati fatti tamponi e statistiche. Il personale sanitario, per formazione, deve sapere cos'è l'isolamento di persone contagiose, non vale solo per il covid ma per molte altre malattie. Il problema per molte case anziani è stato probabilmente logistico, non è stato per niente semplice organizzare zone infette e non. Se sono correttamente informato, gli ospiti che non necessitavano di cure intensive dovevano essere curate nella casa poiché i reparti covid degli ospedali erano pieni.

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Fkevin
Fkevin Non ti rispondo nemmeno perché non vale la pena scendere al tuo, molto basso, livello. Ti dico però che penso di aver viaggiato molto più di te e che l'unica mascherina FFP2 l'ho messa solo perché obbligato in un treno per l'Italia e per il successivo volo da Malpensa

Fkevin 1 anno fa su tio
Allora unica soluzione banda di ebeti. Via i curanti,cuochi, dottori, ausiliarie di pulizia ecc... E rinchiudere tutti gli anziani nella stanza. Di cosa morivano secondo voi? Ma svegliatevi malati del ca...olo. La vita è una, non è il corona il problema, ma la gente, la polita della paura e tutto il resto. Ancora a pensare che la mascherina toglieva il corona. Ma per favore. Ahahhaha

Fkevin 1 anno fa su tio
Risposta a Fkevin
Esempio la Cina. Politica zero corona. Wow, vedo che funziona ahahahha.... Vedo solo video che la gente ne ha piene le scatole e si stanno ribellando. Aumento dei suicidi altro che corona. Informatevi anche su altri canali, altro che sto giornaletto qua

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Fkevin
Sempre solo ad insultare, ovvio visto che non capisci nullae nonhai il minimo rispetto per i morti. Ma di trovarti un'altra attività invece che scrivere commenti simili? Per esempio un corso di italiano?

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Fkevin
@Fkevin Me lo dici tu di cosa morivano?

Ziro 1 anno fa su tio
lasciate in pace quella gente la politica ha fatto abbastanza e ora comincia la procura!!

matthias87 1 anno fa su tio
si poteva fare più attenzione al personale. ma gli anziani da li non uscivano e un po di vita sociale fra di loro secondo me non e grave. meglio morire contenti tra la gente che segregati in una camera! in tanto sui treni si viaggiava strapieni e nelle scuole succedeva di tutto e di piu! mi sembra accanimento questo!

vulpus 1 anno fa su tio
Paura!

SteveC 1 anno fa su tio
Se non altro gli ultimi giorni li hanno vissuto in allegria, non come altri isolati dal resto del mondo divorati poi dalla depressione.

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a SteveC
@SteveC vuoi dire eutanasia attiva? Che qualcuno ha deciso per loro che sarebbe stato meglio morire che isolati?
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