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CANTONEAbusi, se ne parla a messa: «Una situazione che non si può più tollerare»

17.09.23 - 12:06
Oggi, in tutto il Ticino, ha risuonato la parola dell'amministratore apostolico Alain De Raemy.
Tipress (archivio)
Abusi, se ne parla a messa: «Una situazione che non si può più tollerare»
Oggi, in tutto il Ticino, ha risuonato la parola dell'amministratore apostolico Alain De Raemy.

BELLINZONA - Non è stata una messa qualunque, quella svoltasi oggi nelle chiese cattoliche ticinesi. Si è parlato dei 1'002 casi di abusi sessuali emersi nella Chiesa svizzera dal 1950 a oggi e portati alla luce martedì da uno studio dell'Università di Zurigo.

Una lettera scritta ai fedeli da parte dell'amministratore apostolico della Diocesi di Lugano Alain de Raemy, nella quale si fa chiaro riferimento alla bufera che ha investito la Chiesa svizzera, è infatti stata letta durante le celebrazioni.

«Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me», ha scritto de Raemy citando il Vangelo. «Il terremoto delle rivelazioni di tante mancanze e abusi di potere nei confronti dei più piccoli, delle persone bisognose di cura, degli innocenti, ci invita a riscoprire radicalmente il Vangelo di Cristo. Si, perché basterebbe ascoltare Cristo:"Lo state facendo a me.."!».

Il monsignore ha poi descritto l'attuale momento come un insieme di «gironi di commozione, rabbia e forse anche di disperazione per l'immisurabile sofferenza di ogni persona vittima di abuso - bambini, giovani e adulti - per i molti che sono stati manipolati e trascurati proprio dove avrebbero dovuto trovare rifugio e protezione, dove avrebbero dovuto trovare il buon Samaritano». De Raemy ha in seguito invitato i credenti a rinnovare la propria fede: «Signore, in ogni persona abusata ci sei tu! In ogni persona violentata e non ascoltata ci sei tu!».

L'amministratore apostolico ha infine invitato i fedeli a prendere parte all'incontro di preghiera previsto questo giovedì, in onore delle vittime di abusi, a Giubiasco. «Avremo nel cuore tutte le persone che in un qualche modo sono state vittime di violenza. Ci ascolteremo a vicenda. Ci esorteremo gli uni gli altri affinché ciò non accada più. Perché ci sia totale trasparenza. Per una vera giustizia. Non si può più tollerare questa inaccettabile situazione! Ogni persona che è stata vittima di abuso deve ricevere subito comprensione, aiuto, giustizia e riparazione».

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