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LUGANOMortale di Grancia: condannato per omicidio colposo

23.11.23 - 16:31
Per il 23enne portoghese la Corte ha comminato una pena di tre anni e mezzo di carcere.
Rescue Media
Mortale di Grancia: condannato per omicidio colposo
Per il 23enne portoghese la Corte ha comminato una pena di tre anni e mezzo di carcere.

LUGANO - Tre anni e mezzo di carcere, tutti da scontare. Ma nessuna espulsione. È questa la pena decisa dalla Corte delle Assise criminali di Lugano per il 23enne portoghese che il 12 febbraio 2021 causò il tragico incidente di Grancia in cui perse la vita una 17enne.

Il giovane è stato prosciolto dall'accusa di omicidio intenzionale per dolo eventuale ma è stato giudicato colpevole di omicidio colposo, lesioni intenzionali gravi per dolo eventuale, esposizione a pericolo della vita altrui, ripetuta infrazione aggravata alle norme della circolazione e ripetuta grave infrazione delle norme della circolazione. 

Quella del giovane è stata giudicata «una negligenza cosciente», ha spiegato il giudice Amos Pagnamenta. «Dal profilo oggettivo la sua colpa è estremamente grave, con il suo comportamento sconsiderato ha tolto la vita a una giovane ragazza e ha leso gravemente un altro passeggero, mettendo in pericolo anche gli altri occupanti del veicolo». Il 23enne «ha inoltre agito con reiterazione, conducendo in modo scriteriato la sua vettura non solo la sera dei fatti ma anche in sei occasioni precedenti». Questo «ha fatto sì che il tragico evento non poteva, o presto o tardi, che verificarsi».

Il 23enne, ha continuato Pagnamenta, «ha agito per motivi egoistici, per provare una sensazione di adrenalina e appagare il suo ego. E non c'è chi non veda una buona dose di cafonaggine nel suo comportamento». La Corte non ha inoltre creduto al pentimento del giovane: «Non sembra avere del tutto interiorizzato quanto successo. Ha infatti mostrato soprattutto una grande preoccupazione nel continuare i suoi studi e ha cercato di riottenere la patente di guida». Per quanto riguarda invece l'espulsione è stato concesso il caso di rigore, l'imputato è infatti nato è cresciuto in Svizzera. 

Il giudice ha poi spiegato il perché l'ipotesi di reato confermata sia stata l'omicidio colposo e non l'omicidio intenzionale per dolo eventuale. «La Corte ha ritenuto che ciò che ha condotto all'esito nefasto è stata la sciagurata decisione di affrontare la manovra di scansata del furgone a una velocità completamente inadeguata». La perizia «ha infatti stabilito che per questioni fisico-dinamiche la macchina non avrebbe mai potuto effettuare quella manovra a più di 60 chilometri orari senza rovesciarsi». Quella manovra «era dunque destinata, con certezza matematica, a concludersi con il ribaltamento dell'auto, con tutte le conseguenze che questo può comportare». Cionondimeno «gli automobilisti tendono a sopravvalutare le loro capacità alla guida e a sottostimare i pericoli, ha stabilito il Tribunale federale. Mosso dall'incoscienza e dalla volontà di far divertire gli amici l'imputato ha quindi mal valutato la situazione, anche perché aveva la patente di guida solo da un anno. La sua è quindi stata una negligenza cosciente».

L'accusa, lo ricordiamo, aveva chiesto cinque anni e mezzo di carcere per omicidio intenzionale per dolo eventuale. La difesa, invece, riteneva adeguata una condanna per omicidio colposo e una pena non superiore a due anni sospesi con la condizionale.

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