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CANTONEUva, annata complicata tra funghi, caldo e grandine

30.08.23 - 17:34
Le particolari condizioni climatiche hanno messo a dura prova il settore, ma non tutto è perduto
TiPress
Fonte Federviti
Uva, annata complicata tra funghi, caldo e grandine
Le particolari condizioni climatiche hanno messo a dura prova il settore, ma non tutto è perduto

LUGANO - Se il 2022, nel settore viticolo, si era contraddistinto per una minore pressione delle malattie fungine, ma anche per l’espandersi della presenza di insetti nocivi (p.es. popilia japonica, minatrice della vite), il 2023 ha registrato precipitazioni maggiori (soprattutto per il Mendrisiotto) e quindi un ritorno alla ribalta della protezione fitosanitaria classica contro le malattie fungine. La presenza di insetti nocivi è stata monitorata, combattuta rispetto ai possibili focolai e, in questo ambito, non si registrano danni tali da compromettere la stagione.

Il germogliamento delle viti è avvenuto secondo la media degli altri anni. Da maggio, la stagione si è però contraddistinta da una pressione precoce delle malattie fungine (soprattutto peronospora). Pressione che si è protratta lungo i periodi di fioritura e allegagione.

La protezione fitosanitaria è stata messa alla prova anche dalla crescita veloce della vegetazione che richiedeva di accorciare gli intervalli tra un trattamento e l’altro. I viticoltori sono quindi stati assai impegnati da questo punto di vista almeno fino almeno metà luglio. Molto lavoro è anche stato richiesto per la gestione della chioma (cimature) e dei polloni, e la gestione dell’erba nel vigneto richiesto un maggiore onere in termini di tempo.

La stagione è stata caratterizzata anche da fenomeni metereologici estremi. Le grandinate particolarmente violente hanno colpito basso Luganese, Malcantone, Leventina (Giornico), Valle di Blenio e il Locarnese, quest’ultimo solo pochi giorni fa. Inoltre, le ultime settimane sono state caratterizzate da un’ondata di calore con temperature diurne e notturne molto elevate che, a seconda del suolo, dell’esposizione delle parcelle e dal grado di sfogliatura, hanno messo sotto pressione l’apparato fogliare delle piante e i grappoli d’uva.

Iniziati lunedì 21 agosto, i primi controlli di maturazione indicano una prossimità alla situazione del 2021 dopo l’annata eccezionalmente precoce del 2022. L’acidità, invece, risulta più bassa quest’anno.

Il livello di produzione cantonale era destinato a situarsi nella media, tuttavia, bisognerà fare i conti con le perdite causate dalla peronospora (secondariamente oidio) p.es. nel Mendrisiotto, dalla grandine di inizio e metà stagione, dai danni innescati dall’ondata di calore e dalle recenti precipitazioni sulle uve ormai ricche in zuccheri.

Queste variazioni estreme rendono difficile l’impostazione e la gestione dell’apparato fogliare in vista del fine stagione. Resta da verificare se la caccia estiva al cinghiale porterà a un calo dei danni alla raccolta e ai vigneti provocati da questo ungulato.

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