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CHIASSO«Via Antonio Chiesa è pericolosissima»

17.02.16 - 11:41
Nel quartiere popolare di via Soldini la riqualifica non fa l'unanimità. Marco Ferrazzini: «Pedoni in pericolo in via Antonio Chiesa, dove la strada è stretta e si può andare ancora a 50 km/h»
«Via Antonio Chiesa è pericolosissima»
Nel quartiere popolare di via Soldini la riqualifica non fa l'unanimità. Marco Ferrazzini: «Pedoni in pericolo in via Antonio Chiesa, dove la strada è stretta e si può andare ancora a 50 km/h»

CHIASSO - Il quartiere di Via Soldini è un grande cantiere. Il Comune di Chiasso ha avviato ormai sei anni fa un progetto di riqualifica che intende valorizzare gli spazi pubblici e sottolineare il carattere residenziale del quartiere. Oltre a strade rinnovate e a nuovi lampioni stile industrial chic, si vuole dare nuova vita al torrente Faloppia che scorre imprigionato nel cemento tra via Antonio Chiesa e via Milano. Alla popolosa e popolare periferia cittadina si vuole dare un tocco moderno in un'area in cui si sono stati edificati, nel corso degli anni '60 e '70, palazzi destinati ai ceti costituiti da impiegati delle FFS, delle dogane, ma anche ad una numerosa comunità di immigrati provenienti da diverse regioni d'Italia. Passati gli anni in cui i ragazzini giocavano per strada e le signore si godevano la frescura delle sere d'estate sedute su sedie in plastica, dai palazzi se ne sono andati in via in molti e al loro posto sono arrivate persone da terre più lontane. Chi non se n'è mai andato è Marco Ferrazzini, l'anima di un quartiere «che sta pian piano morendo, come sta succedendo in molte realtà ticinesi». L'ex vice sindaco e candidato per il PS al Consiglio comunale ci risponde al telefono dal suo storico negozietto di generi alimentari e baretto, frequentato dagli abitanti del quartiere e dagli operai del Comune che si fermano per la pausa mattutina. A chi teme che l'opera di rivalorizzazione possa generare un fenomeno di gentrificazione e un aumento generale dei prezzi dei canoni di locazione, Ferrazzini tranquillizza. "Sono diversi gli stabili abitativi che appartengono a cooperative e sono molti gli appartamenti a pigione moderata", spiega l'esponente della sinistra radicale. "D'altronde il quartiere non è propriamente una zona residenziale, come si direbbe oggi, ad alto standing", continua l'ex vice-sindaco che afferma di non "avere timori eccessivi" su possibili speculatori immobiliari sempre a caccia dell'affare d'oro.

"D'altronde in questa zona non è rimasto molto spazio per nuove iniziative immobiliari". Ferrazzini non nasconde un certo disagio per quanto riguarda, invece, la riqualifica, in generale del quartiere. L'esponente socialista mette in evidenza la pericolosità di alcuni punti per i pedoni «penalizzati e messi in castigo». Secondo Ferrazzini, infatti, «via Antonio Chiesa è pericolosissima», così come «sono pericolosissimi gli imbocchi sulle vie laterali della stessa via». Infatti la strada che scorre lungo il Faloppia è stata ristretta a tal punto che due autovetture che transitano nei due sensi di marcia non riescono più a transitare per mancanza di spazio. E allora capita che una delle due autovetture si deve fermare per far passare l'altra e quando c'è un pedone la situazione si fa più complicata e delicata. «Oltre a ciò, vorrei ricordare che vige ancora il limite dei 50 km/h. Il Municipio ha spiegato che il limite dei 30 km/h verrà introdotto soltanto quando i lavori saranno terminati. Io vorrei ricordare che ormai siamo al quinto anno di lavori e i disagi dei cittadini non mancano».

Con la riqualifica gli abitanti del quartiere stanno infatti scarseggiando sempre di più i posteggi pubblici. Fino a qualche anno fa erano gratuiti, ma poi, come succede ormai in tutta la Svizzera, sono stati tinti di blu, e sono diventati a pagamento. «C'è fame di posteggi», ha confermato Ferrazzini, evidenziando il fatto che ormai possedere un'autovettura sta diventando un lusso per soli ricchi. 

Secondo Ferrazzini nel Comune leonino le autorità municipali stanno dimostrando un certo lassismo che non condivide affatto. «Spero di tornare in consiglio comunale», ha commentato il candidato al PS, «questa «politically correct» non mi piace proprio».

 

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