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CREDIT SUISSEIl Consiglio nazionale dice no ai 109 miliardi per Credit Suisse

12.04.23 - 14:27
Le garanzie per il caso Credit-Suisse-UBS saranno fornite lo stesso, ma senza l'avallo del Parlamento.
Keystone
Fonte ats
Il Consiglio nazionale dice no ai 109 miliardi per Credit Suisse
Le garanzie per il caso Credit-Suisse-UBS saranno fornite lo stesso, ma senza l'avallo del Parlamento.

BERNA - Un voto puramente simbolico, ma che sarà anche storico. Il Consiglio nazionale ha ribadito oggi definitivamente la bocciatura dei crediti d'impegno di 109 miliardi per l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. Ciò significa che le garanzie saranno fornite senza l'avallo del Parlamento.

Il compromesso presentato questa mattina dagli Stati non ha quindi convinto i Consiglieri nazionali. Niente hanno potuto i 72 voti favorevoli contro i 98 contrari (e 12 astenuti). Il credito è stato in particolare affossato da PS, Verdi e UDC.

Come ricordato dai relatori commissionali, il Consiglio federale ha già preso con Credit Suisse e UBS impegni vincolanti in base al diritto d'urgenza. Il "no" del Consiglio nazionale è quindi da intendersi come un voto di protesta.

«Servono banche più piccole»
Democentristi, socialisti ed ecologisti hanno spesso evocato il salvataggio di UBS nel 2008, che a loro dire sarebbe dovuto sfociare in norme "too big to fail" ben più severe di quelle poi adottate. PLR, Centro e Verdi liberali hanno da parte loro chiesto di concedere le garanzie, anche per evitare di inviare cattivi segnali ai mercati finanziari.

Insomma, è forse vero che lo scorso 19 marzo non c'erano alternative migliori, ma per UDC, PS e Verdi è la prova che si doveva agire prima. Oggi i consiglieri nazionali hanno in gran parte ripetuto quando detto ieri. «Abbiamo bisogno di banche più piccole e responsabili», ha ad esempio sostenuto Franziska Ryser (Verdi, Argovia), chiedendo anche di non dimenticare il criterio della sostenibilità.

Aumentare il capitale proprio non risolverà i problemi, farà solo crescere i costi, ha sostenuto Pirmin Schwander (Udc, Svitto) parlando del compromesso presentato oggi. Per il democentrista occorre ridurre la dimensione delle banche: «Vogliamo che in futuro non esitano più banche troppo grandi per fallire».

PLR, Centro e Verdi liberali hanno da parte loro nuovamente chiesto di concedere le garanzie. Si tratta di evitare di inviare cattivi segnali ai mercati finanziari. Per Peter Schilliger (PLR, Lucerna) le misure adottate dal Parlamento hanno il merito di dare un mandato chiaro al Consiglio federale, ma restano sufficientemente aperte per lasciare al governo un certo margine di manovra.

La sessione straordinaria si è così conclusa anticipatamente, rendendo superflue ulteriori discussioni.

Di cosa stiamo parlando
Il primo credito d'impegno riguarda una garanzia sul rischio di insolvenza di 100 miliardi che la Confederazione metterà a disposizione della BNS. Questo mutuo disporrà di un privilegio in caso di fallimento del Credit Suisse. Ciò significa che il suo rimborso avrà la precedenza sulle pretese di altri creditori (ad eccezione di salari, oneri sociali e alcuni altri impegni privilegiati).

Per la sola messa a disposizione di tale strumento statale, la Confederazione incasserà 250 milioni di franchi all'anno. In caso di utilizzo della garanzia sarà applicato un tasso d'interesse del 3%, adattabile alla situazione di mercato, da suddividere tra BNS e Confederazione.

Il secondo credito riguarda UBS: Berna fornisce una garanzia a UBS per eventuali perdite derivanti dalla vendita degli attivi del Credit Suisse pari a 9 miliardi. Questa garanzia verrebbe applicata solo se le perdite per UBS saranno superiori a 5 miliardi.

Da notare infine che alle due garanzie concesse oggi vanno aggiunti l'assistenza straordinaria di liquidità (ELA) di 50 miliardi di franchi richiesta da Credit Suisse alla BNS già il 15 marzo e il sostegno aggiuntivo di liquidità (denominato ELA+) di 100 miliardi liberati il 19 marzo. Questi aiuti non sono garantiti dalla Confederazione, e quindi non sono soggetti ad approvazione da parte del Parlamento.

In totale, la Confederazione e la BNS sono quindi esposte per complessivi 259 miliardi.

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COMMENTI
 

Evry 1 anno fa su tio
Il fallimento del CS NON è per nessun motivo un caso di diritto d'urgenza !!! vergogna , processare tutti i membri del CS !

RV50 1 anno fa su tio
Dimostrazione di una democrazia diretta non tutti sono pecore.... purtroppo servirà a niente perché i sette "o quasi tutti" fenomeni si sono permessi di decidere senza sentire i rappresentanti del popolo che oggi hanno dato un segno di avvertimento al governo ..... spero se ne ricordino al momento dell'elezione dei consiglieri federali alla prossime nomine .....una cosa mi ha fatto piacere che quando ci sono problemi importanti sia destra che sinistra votino per l'interesse del paese

Taurus57 1 anno fa su tio
Il parlamento ha agito correttamente, èi governo che calpesta la democrazia invocando l'urgenza quando sa che altrimente verrebbe bloccato. È inconcepibile che 5 persone buttino al vento centinaia di miliardi dei contribuenti.

tulliusdetritus 1 anno fa su tio
Se il parlamento volesse davvero dare uno schiaffo al consiglio federale lo potrà fare a dicembre, quando dovranno rinnovare i 7 fenomeni. Ma scommettiamo che lì diventeranno tutti degli agnellini?

Kelt 1 anno fa su tio
Solita mossa alla Svizzera. Simbolicamente votiamo contro ma nella sostanza sappiamo tutti che li concediamo. Un pó come dire che ti han tirato dentro ma tu non volevi...

Ultravisitor 1 anno fa su tio
Risposta a Kelt
Preciso

leobm 1 anno fa su tio
Non serve a nulla votare contro, dovevano imporre in passato lo scorporo delle attività in Svizzera con quelle all'estero se è possibile così avrebbero salvato almeno le radici sane. Se non lo faranno con UBS il rischio ora ü ancora maggiore.

Voilà 1 anno fa su tio
Giusta decisione, un messaggio a chi nel 2008 non ha voluto misure e leggi più severe. Ora servirebbe un procuratore con le palle capace di portare in tribunale i responsabili del fallimento.

PanDan 1 anno fa su tio
bla...bla...bla e null'altro! cmq una domanda mi assilla, ma i politici usano la stessa colla per le poltrone come i "renovate chissà cosa" che si incollano alle autostrade?

robinson 1 anno fa su tio
E nümm a pagum

Luisssss 1 anno fa su tio
Cambia nulla... CS doveva fallire e basta.....

F/A-19 1 anno fa su tio
Viva la democrazia! Piuttosto che salvare una manica di persone indecenti che hanno creato un danno di immagine per l’intero paese per non parlare di tutto il resto tipo 16 miliardi di soldi in azioni inc ... te a tanti poveri risparmiatori potevano benissimo condonate almeno parte dei crediti covid che quelli si servono a tenere in piedi un’intera economia. Poi in parte sarebbero tornati indietro sotto forma di tasse mentre così ci saranno solo fallimenti, buchi e gente che se arriva a non andare sotto è già bello.

Eritos 1 anno fa su tio
🤡

Gandalf il Bianco 1 anno fa su tio
Ma se ricevono comunque, che cambia ? 😅

AddavenìBaffone 1 anno fa su tio
Risposta a Gandalf il Bianco
Non cambia nulla, infatti. E' solo la dimostrazione della (in)utilità dei 7 illuminati.

Trombo 1 anno fa su tio
Risposta a Gandalf il Bianco
Per pararsi il c... ovvio! così se li usano e le cose vanno male loro possono dire di non aver avallato il credito..... fanno i..... con le terga altrui

Gio58 1 anno fa su tio
Risposta a AddavenìBaffone
Invero è purtroppo la dimostrazione dell'inutilità del Parlamento e, di riflesso, del Popolo che esso dovrebbe rappresentare. Purtroppo queste situazioni in cui l'Esecutivo agisce senza l'avvallo parlamentare stanno diventando sempre più frequenti, troppo frequenti!!
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