Doppia interpellanza di Marco Chiesa sul tema coronavirus.
Una si concentra sulle conseguenze del virus sul tessuto economico, l'altra sui rapporti con l'Italia
BERNA - Doppia interpellanza sul tema coronavirus inoltrata al Conisglio federale da Marco Chiesa. Una si focalizza sulle conseguenze economiche del virus, l'altra sui rapporti con l'Italia in questo delicato momento.
La drammatica fattura del Coronavirus - Accanto al prioritario problema di salute pubblica che ci troviamo ad affrontare, moltissime attività economiche e commerci saranno fortemente colpiti dalla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, in particolare, allo stato attuale delle cose, in Canton Ticino. Alcuni imprenditori rischiano oggettivamente il fallimento con conseguenze personali ed economiche drammatiche. Mancanza di liquidità, prenotazioni e ordinazioni praticamente azzerate, incassi rallentati, prospettive incerte e fatture da pagare sono le realtà a cui saranno esposti una grande parte delle piccole e medie imprese.
Interi settori stanno infatti registrando un drastico calo della loro cifra d’affari. Basti pensare al fatto che non sono più permessi passaggi alla frontiera sud di turisti e visitatori. Penso in particolare a quelli che non possono ricorrere al telelavoro, non possono procrastinare o anticipare delle attività o che sono dipendenti da prestazioni di altri settori che stanno entrando in crisi.
Il consiglio federale ha già espresso la sua solidarietà e si sta attivando per rispondere a questa emergenza, «tuttavia non vi è tempo da perdere» per Chiesa: «Le rassicurazioni devono trasformarsi in fatti». A questo proposito chiede:
Non si può vietare l'entrata dall'Italia - Durante l'odierna conferenza stampa Christian Bock, direttore dell'Amministrazione federale delle dogane, ha confermato che al momento non è possibile vietare l’entrata in Svizzera di cittadini italiani in seguito ai controlli, ma solo raccomandare di tornare indietro. Per vietare l’entrata è necessario un ordine del Consiglio federale.
Per questo Chiesa chiede se il Consiglio federale intenda autorizzare il rinvio obbligatorio di persone in provenienza dall'Italia che presentano la sintomatologia del Coronavirus. Per quale motivo ciò non è ancora stato fatto? Quale legge impedisce una tale ragionevole misura a protezione della popolazione?