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SVIZZERACostrette a prostituirsi: la rete illegale che lega la Svizzera a Parigi

18.12.23 - 22:00
Oltre una decina di casi, anche di minorenni, sono noti alle autorità romande. «Quando tornano, è difficile farle restare»
Depositphotos (pius99)
Fonte Le dimanche du matin
Costrette a prostituirsi: la rete illegale che lega la Svizzera a Parigi
Oltre una decina di casi, anche di minorenni, sono noti alle autorità romande. «Quando tornano, è difficile farle restare»

LOSANNA - La polizia cantonale vodese è a conoscenza di una decina di casi. Quella vallesana di almeno tre. Da qualche tempo sta toccando la Svizzera uno strano fenomeno legato allo sfruttamento della prostituzione. Giovani donne, talvolta minorenni, talvolta uomini, vengono attirati con l'inganno da feste e libertà a Parigi, per poi essere manipolati e infine costretti a vendere il proprio corpo.

Stando al domenicale Le matin du dimanche, le giovani vittime della rete, a cui farebbe capo un uomo che si fa chiamare "Tonton" - "Zio" in italiano - verrebbero da situazioni difficili, quali l'abuso e i maltrattamenti in tenera età e che quindi, spinte da eventi traumatici, ricercherebbero il riscatto tramite la fuga e il guadagno. E che, reduci di un'infanzia difficile, farebbero poi fatica a liberarsi da situazioni di abuso e manipolazione mentale.

Non è sempre chiaro come entrino in contatto con la rete. Può succedere online, ma anche nel mondo reale o per passaparola. Le giovani romande vengono invitate a Parigi con la promessa di qualche giorno di festa. Al loro arrivo, vengono trattate come principesse, con camere d'albergo lussuose con vista sulla Tour Eiffel, attenzioni e regali. Ma la situazione tende a precipitare velocemente.

Dopo qualche tempo vengono infatti costrette, con la violenza o con la manipolazione mentale, a prostituirsi. Restano chiuse, talvolta per giorni, in una stanza e all'incirca dopo due settimane in genere riescono a fuggire, tornando in Svizzera smagrite, con i segni dell'alcol e della droga, e, può capitare, con il corpo cosparso di lividi.

Se questa situazione risulta già problematica, un'ulteriore difficoltà per le autorità nell'aiutarle sta nel fatto che seppur tornino a casa, finiscono nella maggior parte dei casi per tornare indietro, perché assillate dalla rete o per motivi non ancora ben stabiliti. In almeno un caso una 17enne romanda rimasta incinta ha "assunto" un'altra giovane svizzera per poter prendere il suo posto.

Anche se i numeri attuali sembrano ancora piuttosto contenuti, in Romandia sono già stati attivati dei dispositivi volti a formare educatrici ed educatori al problema. Si vuole infatti evitare tramite la prevenzione ciò che invece sta accadendo nella capitale francese. Fino a cinque anni fa la Brigade des mineurs (l'Unità di Protezione Minori) parigina era conoscenza di una decina di casi. Oggi ha aperto oltre 60 dossiers.

Telefono Amico - Se vorresti chiedere aiuto per te stesso/a o per una persona a te vicina, puoi chiamare il numero di sostegno 143. Il servizio è attivo 24 ore su 24 in Ticino e Grigioni italiano.

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