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ZURIGOSuicidio tra poliziotti, possibili motivi e conseguenze

19.02.22 - 13:32
Degli esperti provano a indagare sui fatti che hanno coinvolto due agenti di polizia della città di Winterthur.
20minuten
Fonte 20Minuten/ Thomas Obrecht/Shila Ochsner
Suicidio tra poliziotti, possibili motivi e conseguenze
Degli esperti provano a indagare sui fatti che hanno coinvolto due agenti di polizia della città di Winterthur.
Perché si sono tolti la vita? E cosa rischiano ora i vertici del Corpo finito sotto la lente degli inquirenti?

WINTERTHUR - Nel giro di pochi mesi, due agenti di polizia della città di Winterthur si sono suicidati e forti critiche sono state mosse nei confronti del corpo di polizia e dei suoi dirigenti.

La responsabile del dicastero di polizia di Winterthur (ZH), Katrin Cometta, ha annunciato un'indagine approfondita sui due episodi. Sembra infatti che entrambi gli agenti avessero scritto nelle loro lettere d'addio di aver preso questa decisione a causa del pessimo clima all'interno del corpo di polizia in cui lavoravano. Al momento non è stato ancora possibile dimostrare un collegamento tra i due suicidi e un eventuale clima di mobbing e stress sull'ambiente lavorativo.

Il presidente dell'Associazione degli agenti di polizia, Cornel Borbély, ha espresso il suo profondo sgomento per l'accaduto: «Perdiamo un secondo collega per suicidio dall'inizio dell'anno». Ciò solleva numerosi interrogativi che necessitano di chiarimenti. «Chiediamo un'indagine completa da parte della politica e dei vertici di polizia», ha sottolineato.

«Il suicidio deriva da un peso insopportabile» - Lo psichiatra forense Thomas Knecht ha provato a spiegare i meccanismi che potrebbero portare una persona a togliersi la vita: «Il suicidio viene sempre commesso per vari motivi, che insieme si traducono in un onere complessivo che la persona non riesce più a sopportare - spiega -. Il lavoro, ad esempio è particolarmente importante per gli uomini. Molti costruiscono la propria identità attorno alla loro vita professionale. Potrebbero quindi sentirsi molto insicuri se le cose non dovessero andare bene», prosegue.

Anche l'impulsività gioca un ruolo maggiore negli uomini. «Il suicidio è sempre un'aggressione diretta contro se stessi. A seconda del temperamento, può accadere che le decisioni vengano prese troppo in fretta privandosi del tempo di riflettere».

«Gli uomini hanno meno probabilità di cercare un aiuto professionale» - Inoltre, gli uomini sembrano meno disposti a chiedere aiuto se oppressi da un problema. «Spesso pensano: "Se non posso risolverlo, allora nessuno può". Ciò genererà una sorta di rassegnazione che porta a non affidarsi all'aiuto degli altri o di un professionista». La rassegnazione aumenta con l'avanzare dell'età. Di conseguenza, le persone sono generalmente meno disposte a cambiamenti radicali.

Conseguenze penali - Tuttavia, sulla base delle informazioni disponibili, non è possibile valutare se i vertici ci polizia potrebbero incorrere in conseguenze di tipo penale. Secondo l'avvocato Emanuel Cohen, l'articolo 115 del codice penale punisce «chiunque, per motivi egoistici, incoraggi qualcuno a suicidarsi o lo assista nel farlo. Nel caso specifico, insomma, bisognerebbe identificare un movente che potrebbe essere il desiderio di vendetta o di denaro».

Sono concepibili anche altre costellazioni, rilevanti ai sensi del diritto penale. Per il legale, in questo caso, è più realistico che si intraprenda un'azione laddove sia venuto meno l'obbligo di diligenza nei confronti dei dipendenti.

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