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SAN GALLOCarcere, multa e terapia stazionaria per l'ex dipendente dell'asilo

21.01.20 - 15:25
L'uomo è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali e di aver diffuso materiale pedopornografico su internet
Ti Press (immagine illustrativa)
Carcere, multa e terapia stazionaria per l'ex dipendente dell'asilo
L'uomo è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali e di aver diffuso materiale pedopornografico su internet

SAN GALLO - Il Tribunale distrettuale di San Gallo ha condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere, una multa e una terapia stazionaria il dipendente di un asilo nido per aver abusato sessualmente di bambini, come pure per aver diffuso materiale pedopornografico su internet.

L'imputato 34enne si è mostrato collaborativo e ha confessato gli abusi. I casi riguardano tre bambini, il più piccolo dei quali all'epoca dei fatti aveva 16 mesi. L'uomo ha anche ammesso che degli episodi si sono verificati sul posto di lavoro.

Durante le perquisizioni gli inquirenti hanno trovato foto e video realizzati dall'imputato. Su un disco rigido erano salvati 4600 video e 61'700 immagini pedopornografiche. L'imputato ha diffuso materiale sul "darknet", la parte sommersa del web non repertoriata dai normali motori di ricerca. Proprio questa attività online ha portato le autorità a identificare il responsabile.

L'uomo era stato arrestato nell'estate 2018, mentre l'opinione pubblica è stata informata nel febbraio 2019. Il processo si è basato sui reati di atti sessuali con fanciulli, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere e pedopornografia.

La Procura chiedeva cinque anni e otto mesi di prigione. I giudici hanno optato per una pena leggermente inferiore a causa della gogna mediatica alla quale l'imputato è già stato esposto. La multa è stata fissata a 600 franchi ed è stata inflitta anche una pena pecuniaria di 150 aliquote giornaliere da 50 franchi. L'uomo ha anche il divieto di praticare attività che lo portino a contatto con minori.

La difesa si è detta d'accordo con la terapia stazionaria, sostenendo che esistono misure efficaci per correggere le tendenze dell'imputato. La sentenza non è ancora cresciuta in giudicato.

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