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SVIZZERA«Ora stop ai controlli discriminatori della Polizia»

20.02.24 - 18:03
Amnesty International commenta la sentenza della CEDU.
Imago
Fonte Amnesty international
«Ora stop ai controlli discriminatori della Polizia»
Amnesty International commenta la sentenza della CEDU.

BERNA - «Anni di impegno hanno portato a una sentenza chiave per la lotta contro la pratica della profilazione etnica». È il commento di Amnesty International Svizzera alla decisione della Corte europea dei diritti dell'Uomo (CEDU) di condannare la Svizzera per discriminazione razziale, accogliendo così il ricorso di Mohamed Wa Baile, svizzero di origini keniane, di sottoporsi a un controllo dell'identità da parte della polizia comunale di Zurigo.

«La Confederazione deve adottare misure immediate per attuare la sentenza, per esempio modificando le leggi, le politiche e le pratiche della polizia affinché siano in linea con gli standard internazionali», ha dichiarato Alicia Giraudel, giurista di Amnesty International Svizzera. «Amnesty ha osservato che il profiling etnico da parte della polizia è stato segnalato in molti Paesi europei e non solo. La sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo è un importante campanello d'allarme per tutti gli Stati e per chi ha il dovere di prendere provvedimenti necessari all’adempimento dell’obbligo di prevenire fermi di polizia discriminatori e combattere il profiling etnico».

Per la giurista, le forze dell'ordine elvetiche non possono più nascondersi «dietro la falsa affermazione che tra i suoi ranghi non si ricorre al profiling etnico. Le autorità devono cambiare le proprie pratiche e porre fine ai controlli discriminatori una volta per tutte. È tempo che le autorità riconoscano il problema del razzismo istituzionale all'interno della polizia e raccolgano dati per fare luce sull'entità del fenomeno».

Il divieto di controlli d'identità discriminatori e il principio standard di un ragionevole sospetto devono essere sanciti per legge e sono necessarie linee guida chiare per «evitare che gli agenti di polizia esercitino un'eccessiva discrezionalità nei controlli d'identità. La sensibilizzazione al rischio di profilazione etnica deve diventare un punto centrale della formazione del personale di polizia».

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