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SVIZZERA«La metà dei 15enni svizzeri legge così male da non essere attrezzata per la vita quotidiana»

19.11.23 - 21:00
Il web, i social, le notizie false, la mancanza di voglia e la migrazione hanno generato questa situazione
Depositphotos
Fonte NZZ AM SONNTAG
«La metà dei 15enni svizzeri legge così male da non essere attrezzata per la vita quotidiana»
Il web, i social, le notizie false, la mancanza di voglia e la migrazione hanno generato questa situazione

Il web, i social, Tiktok e l’intelligenza artificiale. Un insieme di strumenti capaci di bombardare un ragazzo con migliaia di informazioni al secondo. E se in mezzo a questa tempesta digitale non si riesce a comprendere con precisione ciò che si sta leggendo, ecco che i danni possono essere enormi. Purtroppo però quella che oggi rappresenta l’unica capacità necessaria per comprendere, elaborare e dare un giudizio, ovvero la lettura, è per lo più assente tra i giovanissimi. 

«Oggi la metà dei quindicenni svizzeri legge così male da non essere sufficientemente attrezzata per la vita di tutti i giorni.». A dirlo è Maik Philipp, professore di didattica tedesca alla Scuola universitaria professionale di Zurigo. 

La collega Anke Schmitz evidenzia inoltre come negli ultimi anni i lettori “poveri” siano cresciuti e come siano in calo le loro capacità di comprendere un testo. L’appello che arriva dal mondo accademico è dunque quello di fare qualcosa con urgenza. 

Indagine - L’ultima indagine PISA (è il più grande studio sul rendimento scolastico al mondo ed esamina le competenze degli studenti di 15 anni nelle aree della matematica, delle scienze e della lettura), ha dimostrato che un quarto dei quindicenni non è in grado di cercare informazioni semplici in un breve testo. La capacità di lettura di questi studenti è considerata inadeguata. Un altro quarto riesce a filtrare le informazioni più importanti. Ma questi soggetti sono anche fragili: se si trovassero di fronte a notizie fuorvianti o a una forma di testo insolita, commetterebbero errori di comprensione.

«Il fatto che migliaia e migliaia di adolescenti svizzeri non sappiano leggere bene non è un grosso problema né nei media né in politica. Anche se c’erano tutti i motivi di preoccupazione dall’ultimo studio pubblicato nel 2019», la denuncia dei professori. 

La situazione all'estero- In altri paesi l’urgenza è maggiore. La Svezia ha commissionato un’indagine per scoprire perché il paese ha ottenuto risultati deludenti negli studi Igloo (International Primary School Reading Examination). Serve per mettere a confronto le capacità di lettura degli alunni di quarta elementare e viene effettuato ogni cinque anni. Vi partecipano sessanta paesi. Anche la Germania ha partecipato ed è emerso come un bambino tedesco di quarta elementare su quattro non sappia leggere correttamente. La Svizzera invece non ha preso parte allo studio Igloo. «In questo Paese le competenze di base del secondo e del nono anno vengono regolarmente testate - afferma la professoressa di didattica Anke Schmitz - Ma non sappiamo cosa succede nel mezzo». Al tempo stesso l'autorità federale spiega l'assenza della Svizzera dicendo che sarebbe un onere per le scuole dover fornire i dati per tale studio. 

Altro elemento è il fatto che la maggior parte dei giovani non ama più leggere. Per loro leggere significa solo una cosa: lavorare.vTra le altre possibili cause, la migrazione. Negli ultimi anni il numero di studenti che hanno una prima lingua diversa è aumentato costantemente. «È la situazione socioeconomica che deve essere esaminata più da vicino - spiega Anke Schmitz - Bambini multilingue provenienti da contesti benestanti di solito fanno amicizia velocemente e possono poi sviluppare ulteriormente le loro competenze.Tuttavia, ciò non è dovuto solo alla migrazione e la risposta a ciò deve essere l’insegnamento differenziato».

In Svezia ci si concentra, tra le possibili cause, sull’uso massivo, fin da piccoli, dei tablet. Ma è arrivata un’inversione di tendenza: la lettura sullo schermo ha avuto un effetto negativo sulla comprensione della lettura. Lo ha scoperto il gruppo di ricerca che ha investigato le ragioni dei deludenti risultati dello studio Igloo. Il nuovo governo conservatore ora vuole concentrarsi nuovamente sui libri. I dispositivi digitali e l’apprendimento gratuito basato sul web vengono respinti.

Per Anke Schmitz vietare i tablet non è una soluzione saggia. Nemmeno nel sistema educativo svizzero, che consente l’utilizzo dei tablet agli studenti delle scuole elementari e talvolta anche ai bambini della scuola materna. «Il compito è piuttosto quello di insegnare agli studenti le competenze per la lettura digitale. Che sappiano utilizzare i dispositivi in ​​modo sensato e leggere in modo critico i testi digitali. Perché la lettura digitale è il futuro», afferma Schmitz.

I risultati, come detto, sono chiari, «le capacità di lettura diminuiscono. Ciò che non diminuisce, però, sono le esigenze di lettura nella vita di tutti i giorni. Il problema è ulteriormente aggravato dai nuovi programmi di intelligenza artificiale - afferma il professore di didattica Maik Philipp - i testi per notizie false e simili ora possono essere prodotti più rapidamente».

Reazioni - A causa degli scarsi risultati del PISA, quest'autunno il Canton Argovia ha avviato un progetto di lettura insieme alla Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale.  Il Canton Zurigo ha introdotto un nuovo sussidio didattico che dà molto spazio ai testi di fantasia. L'obiettivo è risvegliare o rafforzare il piacere della lettura nei bambini.  E anche il Canton Basilea Campagna cerca di aumentare le competenze di lettura attraverso il piacere di leggere. La professoressa di didattica Anke Schmitz afferma di apprezzare il lavoro dei Cantoni. Tuttavia in futuro sarà importante uno scambio sugli effetti concreti delle varie iniziative cantonali. La richiesta è poi anche per un'iniziativa che affronti il ​​problema delle competenze di lettura inadeguate a livello nazionale.

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