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SVIZZERAOgni anno 300 tonnellate di merce invenduta finiscono in discarica

14.11.23 - 21:00
Greenpeace ha sottoposto a un sondaggio otto aziende che operano in Svizzera (e tracciato di nascosto la fine di alcuni resi)
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Ogni anno 300 tonnellate di merce invenduta finiscono in discarica
Greenpeace ha sottoposto a un sondaggio otto aziende che operano in Svizzera (e tracciato di nascosto la fine di alcuni resi)

BERNA - Trecento tonnellate. Ogni anni. Questo il quantitativo di prodotti nuovi provenienti da Digitec Galaxus, Fust, Interdiscount e Competec in Svizzera che finiscono in discarica.

La stima è stata abbozzata da Greenpeace combinando i dati di un sondaggio tra i commercianti al dettaglio svizzeri e quelli del tracciamento sul destino delle merci acquistate e restituite in perfetto stato.

Per ricavare tali dati, l'Ong a protezione dell'ambiente ha interpellato otto negozi (e quasi tutti hanno risposto alle domande in modo incompleto).

Le società di fast fashion H&M, Inditex (che comprende per esempio Zara e Massimo Dutti) e Zalando, affermano di consegnare i prodotti invenduti ad organizzazioni, punti vendita e grossisti che li riutilizzano o talvolta li smaltiscono presso delle strutture adibite al riciclaggio. La storia non è molto diversa con Digitec Galaxus, Interdiscount, Fust e Competec, che affermano di consegnare gli invenduti a delle organizzazioni che li riutilizzano, li rivendono come usato, li restituiscono ai fornitori o ancora li regalano ai dipendenti. Nell'affidare i propri invenduti a terzi, secondo Greenpeace, i commercianti si sottraggono alle proprie responsabilità. La maggior parte delle suddette società, infatti, non chiede dettagli sull'uso della merce ceduta.

Apple, il gigante dell'elettronica, non ha invece risposto alle domande. Ma a risaltare, per mancanza di trasparenza, è Digitec Galaxus. Nel 2022 l'affiliata della Migros ha realizzato un fatturato di 2,4 miliardi di franchi e da anni registra una forte crescita. Sebbene sia chiara nella pubblicità e nelle norme di garanzia e restituzione, la società si è rifiutata di comunicare il numero degli articoli invenduti, la loro massa in chilogrammi e altre informazioni utili. Non solo, per quasi la metà dei 6,3 milioni di prodotti venduti, il rivenditore non ha alcun controllo sulla consegna e sui resi perché questi provengono da rivenditori indipendenti. 

Al fine quindi di stabilire cosa accade agli invenduti di Digitec Galaxus, Greenpeace ha ordinato dal sito 25 prodotti sui quali, una volta arrivati, sono stati attaccati dei dispositivi di tracciamento. Quindi sono stati restituiti. Sei prodotti (una radio, una tastiera con mouse per computer, due diversi tostapane e due telecamere di rete) sono finiti in un centro di riciclaggio, dove sono stati poi distrutti.

«Non distruggeteli»

A fronte della sua analisi, Greenpeace chiede quindi ai rivenditori svizzeri di applicare alcune nuove misure al trattamento di resi e invenduti.

    • Non distruggere più gli invenduti ancora utilizzabili, né direttamente né indirettamente
    • Preferire il riutilizzo, la riparazione e la manutenzione, al riciclaggio
    • Fornire informazioni trasparenti su come vengono gestiti i resi e l'inventario invenduto
    • Garantire che i partner commerciali seguano gli stessi principi
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COMMENTI
 

Elisa_S 5 mesi fa su tio
Perché non pubblicare una lista di cosa include 300'000 kg di merce ? Lo avranno stimato come se non ci e tracciabilità? Questo non per negare come dice Nola che abbiamo un problema di sovrapposizione e sprechi ma per essere più credibili.

Nola 5 mesi fa su tio
Ci voleva Greenpeace per esporre questo scempio. Dovrebbe essere semplice mettere delle regole a livello politico, se c'e' la volonta'.
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