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BERNA L'inflazione preoccupa, la classe media stringe la cinghia

31.08.23 - 16:05
Secondo Comaparis il 64% delle persone appartenenti al ceto medio-basso acquistano meno rispetto all'anno scorso
Depositphotos (AntonMatyukha)
L'inflazione preoccupa, la classe media stringe la cinghia
Secondo Comaparis il 64% delle persone appartenenti al ceto medio-basso acquistano meno rispetto all'anno scorso

BERNA - L'inflazione è la principale fonte di preoccupazione della popolazione svizzera. Dopo i rischi posti dal cambiamento climatico (68%) e dalla penuria energetica (53%), all'incirca tre svizzeri su quattro sono preoccupati per l'aumento generalizzato dei prezzi. In particolare il ceto medio. È il risultato di uno studio commissionato da Comparis.ch e condotto dall'istituto di mercato Innofact, che ha coinvolto oltre 1000 cittadini svizzeri. 

La metà degli intervistati afferma di potere acquistare - a parità di salario - meno beni di consumo rispetto all'anno scorso. In particolare il ceto medio-basso che percepisce un reddito (lordo) pari o inferiore a 4'000 franchi al mese. Di questi il 64% afferma di potersi permettere meno rispetto a un anno fa. La percentuale scende al 52% per le persone con un reddito compreso tra i 4'000 e gli 8'000 franchi. Scende fino al 34% per le persone con un reddito superiore agli 8'000 franchi mensili. 

Per l'esperto di finanze e consumi di Comparis Michael Kuhn: «Le persone con un salario elevato percepiscono poco il rincaro. (...) Il ceto medio-basso invece soffre. Il potere d’acquisto di due terzi delle persone con un salario lordo massimo di 4’000 franchi al mese è diminuito drasticamente rispetto a un anno fa».

Differenze significative a seconda degli indicatori sociali - La preoccupazione legata all'inflazione varia anche a secondo del sesso. Più preoccupate le donne (55%) rispetto agli uomini (45%). Si riscontrano differenze significative anche a dipendenza del luogo di domicilio. Nelle città la percezione della diminuzione del potere d'acquisto è meno marcato (45%) rispetto alla campagna (54%) e agli agglomerati (55%). 

Anche l'età gioca un ruolo importante: oltre il 60% delle persone di età superiore ai 56 anni afferma di potere acquistare di meno rispetto all'anno scorso. Nettamente inferiore il dato relativo alla fascia d'età 36-55 anni (50%) e 18-35 anni (41%). 

Il ceto medio stringe la cinghia - I beni di consumo più soggetti all'inflazione nel 2022 sono stati l'elettricità, lo zucchero, i grassi commestibili, le bevande zuccherate, il burro, i viaggi "tutto compreso" e quelli del settore paralberghiero (appartamenti di vacanza e/o campeggi). Il 18-28% delle persone appartenenti al ceto medio ha dichiarato di avere drasticamente ridotto il consumo di quest'ultimi. Per le persone con reddito medio-basso (fino a 4'000 franchi) non si registrano grandi variazioni, ad eccezione del burro e dello zucchero. 

«Le persone con risorse più limitate hanno dovuto ridurre le spese già un anno fa e in genere acquistano meno prodotti e a prezzi più bassi. Ora anche la classe media si ritrova a ridurre i consumi a causa dell’aumento dei prezzi», conclude Kuhn. 

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COMMENTI
 

Debby 7 mesi fa su tio
la parola medio potete anche toglierla🤣…è rimasto solo il ceto basso che percepisce lo stipendio netto inferiore ai 40000, che non bastano neanche a pagare tutte le spese

francox 7 mesi fa su tio
Mi danno soldi che sarebbero pochi per un frontaliere. Spendo in Italia appena posso, costa la metà e non favorisco il frontalierato. Bye Suisse.

Gimmi 7 mesi fa su tio
Con tutti gli aumenti,c'è poco da spendere!!

Voilà 7 mesi fa su tio
OK l'inflazione, però la classe media si è rovinata con le proprie mani accettando iniziative di partiti che la citano solo per far votare sgravi che vanno solo in favore dei più ricchi.

Arnold 7 mesi fa su tio
Ecco, allora iniziamo a regolare le case malati e imposte di circolazione. È assurdo quanto paghiamo.

Lello 7 mesi fa su tio
dai,non preoccupatevi,i nostri soldi li spenderanno gli ucraini e tutti quelli che hanno preferito aiutare invece del proprio popolo i nostri cari politici

Gus 7 mesi fa su tio
Risultati ovvi. Ormai la Svizzera si suddivide pure lei solo in due categorie: super- ricchi e poveri. Il ceto medio non esiste quasi più.

Voilà 7 mesi fa su tio
I prodotti che arrivano dalla zona Euro, già molto più cari da noi, dovrebbero essere diminuiti del 20%, tanto ha perso l'Euro sul franco.

Suissefarmer 7 mesi fa su tio
esistono molte famiglie di 5 persone (2 adulti e 3 bimbi) che passano il mese con 4500?

Zapalott 7 mesi fa su tio
Ma scusate, l'inflazione non era stata tenuta a bada dal rincaro del Franco, così da poter acquistare beni di consumo dall'estero (la maggior parte) spendendo meno? Cito: Il calo dell'inflazione in Svizzera è proseguito anche in luglio. A fine mese il rincaro si attestava all'1,6%, secondo l'Ufficio federale di statistica. Si tratta di un decimo di punto in meno rispetto a giugno, quando per la prima volta dal gennaio 2022 si era tornati al di sotto del 2% (si era al 2,2% in maggio e al 2,6% in aprile) La verità è che i prezzi salgono perché non c'è concorrenza interna (vedi Migros e Coop). E allora saluti e spesa in Italia.

Simulator 7 mesi fa su tio
Confermo…di questo passo anche se fedele alla bandiera sono costretto a trasferirmi…con lo stipendio già fatico ora con una vita misera, con i prossimi aumenti sarei alla fame!

carlo56 7 mesi fa su tio
la fabbrica dell'ansia passa per l'informazione: prima l'ecologia, poi il covid, poi nuovamente l'ecologia, ora l'inflazione....! Allora secondo me il clima sta cambiando ma non sono così arrogante da credere che l'artefice possa essere l'uomo semplicemente perché l'uomo al cospetto della natura è troppo piccolo. Il covid ha fatto paura ma non perché fosse un irresistibile virus sterminatore, come ebola per esempio, ma perché ha distrutto le nostre certezze ed evidenziato le nostre fragilità, personali e strutturali. Ora l'inflazione... ma qualcuno davvero credeva che dopo decenni di politiche finanziarie espansive e la stampa di miliardi di moneta, in un un momento in cui tutto l'occidente è sotto la morsa inflativa noi avremmo potuto restarne esenti? Mah... ANSIA indotta per persone poco attente

Voilà 7 mesi fa su tio
Risposta a carlo56
carlo56, nessuno credeva di salvarsi dall'inflazione, ma ora ci si può aspettare un'adeguamento dei salari, sopratutto da quelle aziende che hanno approfittato del momento. E' un gatto che si morde la coda, se ci sono meno soldi da spendere tutta l'economia, in particolare quella interna, ne soffre.

Bionda 7 mesi fa su tio
ma.la trasmissione sulla ts1 VIA X SEMPRE.avete maivista? guardatela e poi vi rendete conto quanta gente se.ne va via dalla Svizzera.

Bionda 7 mesi fa su tio
no non è esatto che non spendono.piu è che se ne vanno dalla Svizzera o meglio dal. ticino.!!!!
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