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SVIZZERA«UBS non sarà troppo grande per la Svizzera»

05.04.23 - 12:34
Lo ha detto il vicepresidente del CdA Lukas Gähwiler.
Keystone
Fonte Ats
«UBS non sarà troppo grande per la Svizzera»
Lo ha detto il vicepresidente del CdA Lukas Gähwiler.

BASILEA - La nuova UBS non sarà troppo grande per la Svizzera. Lo ha affermato durante l'assemblea generale in corso a Basilea il vicepresidente del consiglio di amministrazione (CdA) Lukas Gähwiler, che ha preso posizione su diversi aspetti elvetici. Poco o nulla si è però saputo sull'impatto della fusione riguardo all'impiego.

È semplicemente troppo presto per fare ipotesi sui posti di lavoro, ha detto il dirigente. «Innanzitutto, entrambe le banche devono essere portate avanti e integrate nei prossimi anni. Si tratta di un compito erculeo che richiede un numero maggiore e non minore di persone nel breve termine. Sul medio periodo dovremo valutare diverse opzioni. E a lungo termine è chiaro che si creeranno delle sinergie».

Riguardo alle dimensioni della realtà che nascerà dalla fusione, Gähwiler ha ammesso che si tratta di una banca grande, ma a suo avviso occorre mettere il tema in prospettiva. Negli ultimi anni i due istituti hanno ridotto in modo massiccio i loro bilanci: nel 2006, poco prima dello scoppio della grande crisi finanziaria, il bilancio complessivo di UBS e CS equivaleva a sette volte il prodotto interno lordo (PIL) svizzero. «Oggi, il bilancio combinato è ancora pari a due volte il PIL. E vogliamo continuare a ridurre drasticamente le attività di investment banking di CS».

Inoltre, negli ultimi 15 anni i requisiti di capitale e di liquidità sono stati notevolmente aumentati, ha proseguito il manager, che ha lavorato per il Credit Suisse dal 1990 al 2009. A suo avviso più importanti delle dimensioni assolute sono il modello di affari e i rischi presenti in bilancio. «Noi di UBS abbiamo imparato la lezione e abbiamo ridimensionato in modo massiccio la nostra banca d'investimento. Nella nuova banca combinata, la banca d'investimento dovrebbe rappresentare un quarto delle attività ponderate in base al rischio ed essere al servizio della gestione patrimoniale globale e della banca universale svizzera».

Anche se CS è stata stabilizzata l'incertezza fino al completamento della transazione è grande. L'obiettivo è quindi quello di concludere la transazione il più rapidamente possibile. «Nel migliore dei casi, ci vorranno alcune settimane, ma probabilmente qualche mese. Per questo, ora abbiamo bisogno di un po' di pace e tranquillità. Molti suggerimenti ben intenzionati su cos'altro si potrebbe fare tendono a portare a un'inutile incertezza», ha sostenuto Gähwiler.

Le decisioni strategiche saranno adottate solo dopo il completamento della transazione. «Fondamentalmente tutte le opzioni sono sul tavolo: vogliamo esaminare attentamente tutto prima di decidere». Il marchio Credit Suisse rimarrà in Svizzera nel prossimo futuro. L'attività elvetica dell'istituto è solida e ha una forte base di clienti. «Vediamo un grande potenziale».

«In Svizzera c'è abbastanza concorrenza, con circa 250 banche», ha proseguito Gähwiler. Le quote di mercato delle due grandi banche sono diminuite significativamente dal 2003. In termini di relazioni bancarie, il ruolo delle due società è importante, ma non dominante. «Il gruppo Raiffeisen ha circa il doppio delle filiali di UBS e CS messe insieme», ha concluso.

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COMMENTI
 

Skorpio69 1 anno fa su tio
certo che non sarà troppo grande. licenzieranno tanta di quella gente che alla fine sarà come se fosse una banca normale

leobm 1 anno fa su tio
Ma??' Qualche perplessità io l'ho comunque se non sia veramente troppo grande per la Svizzera. Mi chiedo dove è la COMCO forse in vacanza? Intanto la frittata ormai l'hanno fatta questi super manager. Negli anni '30 dello scorso secolo c'era Superman oggi ci sono i super manager.

Granzio 1 anno fa su tio
Risposta a leobm
Vista l'urgenza la FINMA ha fatto valere un articolo di legge che sottopone la COMCO.
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