Inizierà un progetto pilota tra i dipendenti comunali della città sulla Limmat: una settimana lavorativa di 35 ore
ZURIGO - I dipendenti dell'amministrazione comunale di Zurigo lavoreranno meno ore (35 a settimana), percependo lo stesso stipendio.
Almeno, per un breve periodo. A breve verrà infatti testato un progetto pilota per valutare l'introduzione di questo sistema nella città sulla Limmat. È stato deciso ieri, quando il Consiglio comunale ha approvato a stretta maggioranza (60 voti favorevoli e 57 contrari) una mozione arrivata dell'area rosso-verde (che però non piace al Parlamento cittadino).
Il test verrà effettuato con i dipendenti che lavorano a turni, quindi toccherà gli impiegati del settore infermieristico e dell'assistenza, del settore delle pulizie, della polizia municipale e dell'azienda di trasporto pubblico VBZ.
Categorie in cui i lavoratori sono spesso sovraccarichi: «Le persone dovrebbero lavorare per vivere e non vivere per lavorare», hanno sottolineato in aula Anna Graff (PS) e David Garcia Nuñez (AL), come riportato dal TagesAnzeiger. I favorevoli hanno poi citato tentativi simili in Svezia e Islanda, che hanno avuto «un grande successo».
Il consiglio cittadino (il Parlamento, ndr.), che è composto da 9 membri, ha dichiarato di capire la preoccupazione dello stress legato al lavoro, ma anche di non ritenere che sia questa la strada giusta. La settimana lavorativa più corta significherebbe, stando all'Esecutivo, che la città dovrebbe assumere più persone (da 1'100 a 1'500 nuove posizioni), con gravi spese aggiuntive (circa 110-140 milioni di franchi all'anno).
Questo in una situazione di carenza di lavoratori qualificati. «Dove prenderemmo la manodopera?», si è chiesto Daniel Leupi (Verdi), a capo delle finanze della città. Un altro punto critico è che la settimana lavorativa di 35 ore si applicherebbe solo ai lavoratori a turni: verrebbe quindi violato il principio della parità di trattamento di tutti i dipendenti comunali.
Anche i partiti borghesi si sono mostrati contrari e scettici. «In che razza di bolla vivete?», ha chiesto Martin Götzl (UDC) alla sinistra del Consiglio comunale. In molti hanno ribadito che l'esperienza della settimana di 35 ore non è affatto stata positiva ovunque - citando la Francia.
In Svizzera, insomma, si continua a discutere di una riduzione delle ore di lavoro. Anche perché è un'opzione già introdotta da alcune aziende per mostrarsi più attrattive.