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LUCERNAIl "no" lucernese non mette in pericolo la nuova caserma delle Guardie svizzere

26.09.22 - 11:13
La fondazione precisa di aver già raccolto 37,5 milioni sui 45 previsti per la costruzione del nuovo edificio.
Durisch+Nolli
Il progetto firmato dallo studio di architettura ticinese Durisch+Nolli.
Il progetto firmato dallo studio di architettura ticinese Durisch+Nolli.
Fonte ats
Il "no" lucernese non mette in pericolo la nuova caserma delle Guardie svizzere
La fondazione precisa di aver già raccolto 37,5 milioni sui 45 previsti per la costruzione del nuovo edificio.

LUCERNA - Il "no", ieri alle urne, del Cantone di Lucerna a una donazione di 400.000 franchi svizzeri per la costruzione di una nuova caserma della Guardia Svizzera in Vaticano non mette a rischio il progetto. Lo indica La Fondazione per il restauro della Caserma in una nota, precisando che finora sono stati raccolti 37,5 milioni di franchi tra donazioni e promesse.

La Fondazione si dice «fiduciosa di poter raccogliere nei prossimi mesi i 7,5 milioni franchi ancora necessari per coprire i costi di costruzione stimati in 45 milioni franchi». Nella nota afferma di rispettare la decisione uscita dalle urne ma di rammaricarsi «che il Cantone di Lucerna, che tradizionalmente ha stretti legami con la Guardia, non contribuisca al finanziamento del progetto».

Referendum accolto da tutti i comuni
Ieri con uno schiacciante 71,5% di "no", i votanti hanno accolto il referendum lanciato dall'Associazione svizzera dei liberi pensatori e sostenuto dalla sinistra: Partito socialista, Verdi e Verdi-liberali. Nessuno degli 80 comuni del cantone ha approvato la "donazione al Vaticano".

La nuova caserma, del costo di 45 milioni di franchi (oltre a 5 milioni per l'alloggio provvisorio delle guardie, ndr.), è stata disegnata degli architetti ticinesi Durisch e Nolli. Responsabile del finanziamento è la «Fondazione per il restauro della Caserma della Guardia Svizzera Pontificia in Vaticano», presieduta dall'ex direttore della Banca nazionale svizzera Jean-Pierre Roth, che raccoglie donazioni da privati, istituzioni religiose e fondazione.

La Confederazione ha promesso un contributo di cinque milioni di franchi e da diversi cantoni sono finora arrivati promesse per circa 4 milioni. Il Vaticano non finanzia direttamente la nuova caserma, ma mette a disposizione cinque milioni per i lavori di pianificazione e per l'alloggio delle guardie svizzere durante la costruzione della nuova struttura.

L'attuale caserma risale al XIX secolo e non risponde più alle esigenze attuali. Oltre a 114 camere singole, il nuovo edificio disporrà anche di 26 appartamenti familiari. Dovrà tra l'altro soddisfare i piani che prevedono di aumentare il numero delle Guardie da 110 a 135.

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