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SVIZZERASenza nazionalità ucraina, senza statuto S

23.05.22 - 08:30
Chi è originario di uno stato africano o dell'India «subisce discriminazione nella politica di asilo. Anche in Svizzera»
keystone-sda.ch / STR (DUMITRU DORU)
Senza nazionalità ucraina, senza statuto S
Chi è originario di uno stato africano o dell'India «subisce discriminazione nella politica di asilo. Anche in Svizzera»

LUGANO - In fuga dalla guerra in Ucraina, ma senza cittadinanza? Potrebbe essere un problema. Le istituzioni svizzere non guarderebbero infatti al luogo di residenza, ma solo a quello di origine di chi arriva su suolo confederato richiedendo asilo. Il risultato: chi scappa dal conflitto in corso, ma non ha documenti ucraini, non riceve lo statuto S.

In Svizzera si sono formati quattro comitati contro la guerra in Ucraina e con gli oppositori di Putin in Russia. Recentemente hanno depositato in Consiglio di Stato un'interpellanza con le seguenti richieste: l'attribuzione dello statuto S «a chiunque fugga dall’Ucraina in guerra, indipendentemente dal Paese d’origine», «a ogni rifugiato/a che fugge da una guerra» e che non ci siano più criteri di preferenza legati alla nazionalità nella politica d’asilo della Confederazione».

In un comunicato i quattro comitati spiegano che chi fugge dalla guerra in Ucraina e che non ha nazionalità ucraina o perlomeno non è originario di una nazione europea è vittima di discriminazioni inaccettabili. Scrivono che già per uscire dall'Ucraina e transitare, ad esempio, in Polonia, le persone originarie di stati dell'Africa o dell'India «subiscono una discriminazione per quanto riguarda la politica europea nel campo dell’asilo. La Svizzera contribuisce a questa negazione dei diritti democratici! In effetti, esiliati dalla guerra in Ucraina con queste nazionalità, sono esclusi dallo slancio umanitario che si è sviluppato verso le vittime della guerra».

«Chiunque fugga dalla guerra in Ucraina senza averne la nazionalità, originario di un Paese ritenuto "sicuro", non ha diritto allo statuto S (protezione temporanea), non ha il diritto di lavorare o di studiare. Deve semplicemente depositare una domanda d’asilo e probabilmente sarà rinviato/a in Polonia come prevedono gli accordi di Dublino, oppure espulso verso il suo Paese d’origine».

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