Per la sezione elvetica dell'Assemblea Nacional Catalana, le condanne di oggi sono «uno scandalo nell'Europa democratica»
GINEVRA / BARCELLONA - Mentre in Catalogna si moltiplicano le proteste contro le condanne emesse oggi ai danni di 12 leader indipendentisti, anche in Svizzera gli attivisti catalani scaldano i motori della contestazione.
Manifestazioni sono previste in serata a Ginevra e Zurigo: «Immagino che la partecipazione sarà alta», prevede David d'Enterria, esponente della sezione svizzera dell'Assemblea Nacional catalana. «Finora a Ginevra abbiamo il supporto di PS, Verdi e Solidarité, che parteciperanno all'assembramento», annuncia.
Per l'Assemblea nazionale catalana in Svizzera, i verdetti «fino a 13 anni di prigione per una somma totale di 100 anni di carcere per i leader condannati, sono sentenze di umiliazione e vendetta contro il popolo catalano per aver esercitato il suo legittimo diritto all'autodeterminazione nell'ottobre del 2017». Una «vergogna e uno scandalo nell'Europa democratica», che arriva altresì dopo «dopo due anni di prigione provvisoria preliminare».
Secondo la sezione elvetica dell'organizzazione indipendentista, l'unica "colpa" dei leader condannati è stata «l'organizzazione di un referendum sull'indipendenza e aver chiamato a manifestazioni pacifiche»: «In Svizzera, dove ogni anno si tengono circa dieci votazioni popolari, queste punizioni sono inconcepibili», sottolinea.
«I giudici spagnoli - continua l'associazione nella sua presa di posizione - hanno fabbricato una narrazione per criminalizzare il movimento catalano per l'indipendenza, con l'unico obiettivo di presentare una punizione esemplare contro un popolo che (all'80%, secondo tutti gli studi demoscopici) vuole votare democraticamente per il proprio futuro politico. Questa decisione contraria ai diritti umani non fa altro che rafforzare la volontà indipendentista della Catalogna».
E aggiunge: «Vogliamo sottolineare che la Commissione Internazionale di Giuristi ha considerato la condanna odierna per "sedizione" dei leader separatisti catalani come un attacco ai diritti umani per quanto riguarda la limitazione indebita del diritto alla libertà di espressione, assemblea pacifica e associazione».