I sette Cantoni raccomandano di respingere l'iniziativa il prossimo 4 marzo
LOSANNA - Il canone radiotelevisivo garantisce che tutte le regioni linguistiche siano rappresentate nei media. È l'opinione dei Cantoni romandi che invitano a respingere l'iniziativa "No Billag" il prossimo 4 marzo.
Il testo attacca il principio della solidarietà confederale, si legge in un comunicato odierno della Conferenza dei governi della Svizzera occidentale. Grazie al canone, la SSR assicura «una missione fondamentale: riflettere la realtà svizzera sul piano nazionale, regionale e locale» e nessun attore privato può adempiere una tale missione in un piccolo Paese multiculturale.
«Il canone garantisce qualità e professionalità nell'informazione, ma anche l'unità, l'indipendenza e la coesione» nella Confederazione, sostengono i sette Cantoni (BE, FR, VD, VS, NE, GE, JU).
Le regioni romance, italofone e francofone beneficiano tra l'altro di una fetta del budget della SSR in proporzione particolarmente elevata. La Conferenza sottolinea poi che, se dovesse passare l'iniziativa, il Paese sarebbe in balia di interessi settoriali lontani dal principio costituzionale di equità. Lo stesso principio confederale sarebbe messo in pericolo.
Un "sì" il 4 marzo aprirebbe inoltre il mercato svizzero agli appetiti di gruppi stranieri, poco inclini a rispettare i delicati equilibri regionali.