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SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNO«La riconoscenza non scende in campo: Ibra e Giroud, che errori»

12.04.23 - 07:00
«Milan eliminato? Risultato normale, il “super” è passato»
Imago
«La riconoscenza non scende in campo: Ibra e Giroud, che errori»
«Milan eliminato? Risultato normale, il “super” è passato»
Arno Rossini: «Chelsea come il… Sion: i soldi hanno fatto male»
Calcio - Champions UEFA12.04.2023

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MILANO - Le fatiche di Manchester City, Bayern Monaco, Benfica e Inter - citati in ordine non casuale - hanno aperto ieri lo spettacolo dei quarti di finale di Champions League. Uno show che continuerà questa sera con le gare di andata delle “altre”, con un Real Madrid-Chelsea che pare essere a senso unico e con l’attesissimo Milan-Napoli. Cominciamo dalle Merengues…

«Una squadra che nella massima competizione continentale si sente come se fosse nel giardino di casa - è intervenuto Arno Rossini - a Madrid hanno campioni assoluti che sanno come si fa a vincere e giovani già fortissimi destinati a dominare in futuro». 

E pensare che con l’addio di Ronaldo parevano destinati ad anni difficili.
«Invece si sono separati dal portoghese solo perché sicuri di poterlo sostituire senza problemi. Questo perché hanno programmato e pianificato con attenzione il loro futuro, scegliendo di fare investimenti, anche importanti, intelligenti. Via Cristiano… hanno continuato a far bene. Guardate invece cosa è successo a Torino».

Il portoghese era quello che teneva a galla la Juve.
«Esatto. Chi pensava che con la sua partenza sarebbero esplosi altri e i trofei non sarebbero comunque mancati si sbagliava di grosso».

Si parla di Champions.
«Vero, c’è il Chelsea, un avversario, per il Real, al quale la qualità non manca. Un avversario al quale però i soldi - la possibilità di spendere senza limiti - hanno fatto male. A Londra stanno facendo confusione».

Già i tre cambi di allenatore…
«Come il Sion, insomma. Non c’è una linea chiara e manca la pazienza. E così non si va molto lontano. Nel calcio nulla è impossibile, certo; il Real eliminato però non riesco a immaginarlo».

Dell’altro match è di recente già stato servito un antipasto. Il Milan ha vinto 4-0 al Diego Armando Maradona.
«Risultato talmente importante che non può non lasciare il segno. Da una parte e dall’altra. I rossoneri hanno acquisito sicurezza. I partenopei vorranno rifarsi».

Chi passa?
«Il Napoli è il mio favorito».

Nonostante l'assenza di Osimhen?
«Il nigeriano è eccezionale; una squadra non vince in ogni caso con venti punti di margine il campionato solo per le gesta di un calciatore. Il gioco impostato da Spalletti, le certezze guadagnate negli ultimi mesi, una rosa comunque di grande qualità… vedo i campani favoriti».

Dovesse essere eliminato e pensando che chiuderà il campionato in zona-Champions ma lontanissimo da chi ha vinto, il Milan dovrà essere considerato un fallimento?
«Credo che in caso di uscita ai quarti, la stagione del Diavolo debba essere valutata come “normale”. I risultati ottenuti rispecchierebbero il valore della rosa. Super è stato quanto fatto in passato, quanto realizzato la scorsa stagione».

È mancata l’ulteriore crescita.
«È facile dirlo ora, è vero, ma il mercato rossonero è stato un disastro. C’è stata della sfortuna, sicuro, ma ci sono pure state scelte francamente inspiegabili. Il rinnovo di Ibrahimovic? La conferma di Giroud? Il primo è stato grandissimo ma ha 41 anni: ha speso la stagione ad andare in palestra. E al posto di versare lui la quota, è stato pagato milioni dal club. Il secondo è anch’egli a fine carriera e non partecipa al gioco. Da bocciare la decisione della società di non puntare su qualche giovane promettente». 

Zlatan e Olivier sono stati gli eroi dello scudetto.
«E il Milan è stato con loro riconoscente. La riconoscenza è giusta ma nel pallone non serve. La riconoscenza non scende in campo».

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