SUPER LEAGUEBalotelli si scaglia contro gli arbitri svizzeri

SION - Impegnato a dare il massimo per il Sion, che tanto lo ha corteggiato la scorsa estate, o svogliato in attesa solo dello stipendio? Finora la permanenza in Svizzera di Mario Balotelli aveva diviso. Con la sua ultima presa di posizione, invece, seppur con modi estremamente rivedibili, SuperMario ha dimostrato di essere presente e determinato al Tourbillon, di vivere con passione la sua avventura in biancorosso. E di non sopportare la mediocrità (altrui).

Via social la punta italiana ha infatti attaccato senza mezze misure la Swiss Football League e, in particolare, gli arbitri. Colpevoli, secondo lui, di essere, nel migliore dei casi, inadeguati. 

Ma cosa è successo, nello specifico? In campo, contro il giocatore classe '90, i rivali non usano certo i guanti bianchi: interventi duri, scorretti, sono infatti all'ordine del giorno. Anche i tifosi avversari, in questi suoi primi mesi da vallesano, hanno spesso preso di mira "Balo". Il suo status importante, il suo passato ingombrante e un carattere focoso lo hanno fatto diventare il bersaglio perfetto. Cori beceri e sfottò lo hanno così "accolto" in alcuni degli impianti visitati mentre giocava con il Sion.

«Federazione svizzera, non so in che tipo di mafia sei, ma credimi, giocatori come me non sono orgogliosi di essere in un campionato dove l'ingiustizia, la corruzione e l'incapacità regnano sovrane - ha scritto SuperMario, approfittando della sua enorme visibilità - Il calcio è un lavoro e tutti dobbiamo prenderlo sul serio, compresi gli arbitri. Non continuerò a rischiare la mia salute in campo senza essere protetto dagli errori degli avversari e dagli assalti dei tifosi. Non mi interessa davvero com’eri abituata, ma serve che ora le cose cambino. Il prima possibile il mondo deve guardare questo campionato per vedere che vergogna stanno facendo. Io ho fatto un errore, pagherò per questo... la Federazione ha sbagliato? Pagherà per questo... L'arbitro ha commesso degli errori? Anche lui deve pagare».