La lettura di Andy Roddick: «Ci sono giocatori che possono veramente fargli del male e che sanno come batterlo».
«Questa nuova generazione di giocatori non tornerà alla mentalità secondo cui non c'è modo di batterlo».
BELGRADO - La sconfitta subita in semifinale da Novak Djokovic - contro colui che ha poi vinto gli Australian Open, ovvero Jannik Sinner - ha aperto il dibattito: il dominio incontrastato del serbo è destinato a scemare molto presto?
A provare a dare una risposta è stato Andy Roddick (vincitore degli US Open del 2003), che in un podcast si è espresso così. «Lo hanno visto un po' tutti, Novak Djokovic era a corto di energie nelle ultime fasi dell'Australian Open. Ma non è uno scandalo, visto che per tanto tempo è stato il migliore di chiunque altro. E, oggi, sono un po' preoccupato per lui. Anche perché è in una situazione nella quale gli anni passano e ci sono giocatori in grado di fargli del male. Una volta che prendono confidenza con lui e si rendono conto del modo in cui batterlo, trovando la strada per vincere, sarà sempre più dura per lui. Questa nuova generazione di giocatori non tornerà alla mentalità secondo cui non c'è modo di batterlo».