Dopo diverse esitazioni, la sciatrice di Comano ha deciso di dire sì al vaccino.
La 30enne potrebbe saltare il gigante di Killington di fine novembre.
COMANO - Nel Circo Bianco in tanti si sono chiesti se Lara Gut-Behrami fosse o meno vaccinata. Nella gara d'apertura di Sölden, infatti, la ticinese era l'unica che in zona mista indossava la mascherina, aprendo di fatto il dibattito.
Secondo quanto riportato dal Blick, ad oggi la sciatrice di Comano ha ricevuto la prima dose e la seconda dovrebbe avvenire dopo il parallelo in programma il 13 novembre sulle nevi di Lech/Zürs (Austria). Detto ciò, Gut-Behrami è molto probabile che dovrà saltare il gigante di Killington del 27 novembre in quanto le autorità statunitensi, per entrare nel Paese, richiedono il processo di vaccinazione completo effettuato da almeno due settimane.
Sempre secondo la medesima fonte, la 30enne avrebbe esitato a lungo prima di decidere di sottoporsi all'inoculazione. Era scettica al riguardo a causa dei possibili effetti collaterali e delle conseguenze a lungo termine. Dopo un'attenta riflessione, la sciatrice elvetica ha però deciso di dire sì al vaccino, anche e soprattutto pensando alle Olimpiadi di Pechino, dove pure in questo caso le regole d'entrata sono molto severe.
Il direttore alpino di Swiss-Ski Walter Reusser si è espresso così sulla questione: «Io e gli allenatori abbiamo discusso molto con Lara dell'argomento, ma non l'abbiamo mai spinta a fare nulla. La responsabilità personale per noi è importante. Cerchiamo di supportare tutti gli atleti, indipendentemente da come si pongono nei confronti del coronavirus, nel miglior modo possibile».