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PARTITO SOCIALISTAVerso le votazioni di giugno

19.04.23 - 23:10
TiPress
Verso le votazioni di giugno

Si è appena concluso il Comitato cantonale del Partito Socialista Ticino. Il copresidente Fabrizio Sirica, nel suo discorso d’apertura ha ricordato come le votazioni di giugno saranno una possibilità di profilare il Partito su temi sentiti che toccano il mondo del lavoro e la tutela dell’ambiente. I delegati e le delegate del Comitato cantonale hanno dato poi le loro raccomandazioni per le votazioni cantonali e federali previste il 18 giugno e convocato il Congresso elettorale per le elezioni federali che si terrà l’11 giugno a Rivera.

Il Comitato cantonale di questa sera 19 aprile si è aperto con il discorso del copresidente Fabrizio Sirica. Nel suo intervento, il copresidente ha portato una riflessione su come colmare la distanza che esiste tra il Partito Socialista (e la politica in generale) e le preoccupazioni della vita quotidiana dei cittadini e delle cittadine. E di come sia necessario, anche alla luce del deludente risultato elettorale, recuperare la fiducia persa nei partiti tradizionali che, al voto, si esprime in astensionismo, in liste senza intestazione e in una frammentazione verso partiti minori e mono-tematici.

Le votazioni di giugno saranno una possibilità per il Partito Socialista di profilarsi su temi sentiti, come il referendum (che abbiamo già sostenuto con mille firme in fase di lancio) contro il lavoro domenicale, che potrebbe toccare migliaia di lavoratrici e lavoratori; oppure il nostro referendum contro uno sgravio fiscale di cui beneficerebbe soprattutto la fascia più ricca della popolazione. Senza dimenticare la legge sul clima contro la quale l’UDC ha lanciato un incomprensibile referendum.

Durante la seconda parte della serata Igor Cima ha presentato il referendum contro la Riforma della LPP. Ricordando come le modifiche di legge proposte dal Parlamento porteranno a una diminuzione delle rendite per molte persone, nonostante l’aumento dei contributi e che le rendite delle donne rimarranno sempre basse. Senza contare che le società che gestiscono i soldi delle persone assicurate continueranno a incassare miliardi in commissioni.

Il Comitato cantonale ha inoltre eletto Niccolò Mazzi-Damotti nella Direzione del PS Ticino in qualità di rappresentante GISO e convocato il Congresso elettorale per le elezioni delle federali che si terrà a Rivera l’11 giugno.
Nell’ultima parte della riunione i delegati e le delegate del Comitato cantonale si sono pronunciati sulle votazioni di giugno e hanno espresso le loro raccomandazioni.

Votazioni cantonali:

NO alla modifica della Legge sui negozi.

NO alla modifica della Legge tributaria (no a ulteriori sgravi fiscali).

Votazioni federali:

NO al Decreto federale del 16 dicembre 2022 concernente un’imposizione speciale dei grandi gruppi di imprese (Attuazione del progetto dell’OCSE).

SÌ alla Legge federale del 30 settembre 2022 sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica.

SÌ alla modifica del 16 dicembre 2022 della legge federale sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio federale volte a far fronte all’epidemia di COVID-19.

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COMMENTI
 

UtenteTio 1 anno fa su tio
Legge sui negozi voterò SI, nel 2023 si deve avere il diritto di poter lavorare come meglio si crede, se no che mi dicano i cari progressisti (da che pulpito visto quello che combinano blindando le liste), i socialisti e sindacati fanno passare che tutti i dipendenti sono schiavizzati e sfruttati, ma poi non dicono che hanno libero come da legge, ad oggi, non hanno ancora provato chesono sottopagati e sfruttati, infatti, non hanno mai fatto vedere nessuna busta paga. Intanto un conoscente si è visto offrire un impiego a 3100.-/mese ridotto al 70% (3100 al 70%-oneri sociali-posteggio = come fa a campare), quando ha sottoposto il contratto alla cassa disoccupazione la risposta è stata "non non abbiamo visto nulla, ma se non accetta e lo dice in giro rischia ancora la penalità, perché lei deve accettarlo", questi sono i socialisti-sindacalisti che si scandalizzano se si lavora alla domenica.
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