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L'OSPITEPer le famiglie e il ceto medio: freniamo i costi della salute!

18.10.19 - 12:02
Marco Romano, consigliere nazionale PPD, lista 1 candidato 2
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Per le famiglie e il ceto medio: freniamo i costi della salute!
Marco Romano, consigliere nazionale PPD, lista 1 candidato 2

Ridurre i premi di cassa malati è oggi la misura più diretta e concreta per dare sollievo finanziario al ceto medio e alle famiglie. Il PPD con un’iniziativa popolare propone di introdurre a livello costituzionale un “freno alla spesa”: in sostanza i costi della salute non devono crescere più dei salari. È un approccio pragmatico, basato sulla simmetria dei sacrifici.

La qualità e la capillarità del nostro sistema sanitario sono eccellenti. A causa di falsi incentivi, meccanismi di finanziamento distorti e comportamenti irrazionali sia dei pazienti sia dei fornitori di prestazioni, si spendono miliardi inutili. Ad es. un’operazione al menisco - a dipendenza se ambulatoriale o stazionaria e del modello di cura scelto - ha un costo variabile tra 2'350 e 15'000 franchi. Questo banale esempio mostra come vi sia un grande margine di risparmio mantenendo la qualità odierna. È fattibile, ma tutti gli attori del sistema devono agire, senza attendere che sia sempre “l’altro” a iniziare.

Per ridurre i costi servono responsabilità e rigore da parte di tutti gli attori del sistema: casse malati, ospedali, medici, cantoni, case farmaceutiche e politica. Un passo indietro collettivo per fermare la crescita. Il meccanismo è già in uso in altri settori con ottimi risultati. Il margine di manovra c’è: oltre 6 miliardi risparmiabili (circa il 20/30% dei costi sanitari globali), senza intaccare la qualità, intervenendo su medicamenti troppo cari, forzando una riduzione del consumo di medicamenti e di prestazioni superflue, ed eliminando inefficienze.

C’è margine per grandi risparmi. Maggiore prevenzione e trasparenza sui costi di quanto si consuma, generano più attenzione e responsabilità. Il sistema è pieno di falsi incentivi e tariffe ingiustificate, ma il cittadino non le vede. La digitalizzazione genera un miglioramento ad esempio tramite la cartella elettronica del paziente, riducendo la burocrazia inutile e le prestazioni superflue. È assurdo come oggi numerosi attori del sistema ancora vi si oppongano per interessi di categoria.

La responsabilità è di tutti i fornitori di prestazioni, mentre il conto è pagato dagli assicurati tramite premi e imposte. Sia la Confederazione sia i cantoni devono poter intervenire con maggiore forza quando gli attori del sistema agiscono in maniera “egoista” creando costi che di fatto sono evitabili. Questo vale nei confronti delle casse malati, ma anche di medici, ospedali e case farmaceutiche. Penso a tariffe di prestazioni che possono essere ridotte e a medicinali generici troppo costosi. I Cantoni devo poi poter bloccare l’apertura di nuovi studi medici e la crescita smodata dell’offerta, fattori che pesano sul portamonete del cittadino sia come premi sia come imposte.

C’è da fare, occorre sostenere un approccio pragmatico, possibile solo tramite i Partiti di centro.

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