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L'OSPITEIl 9 maggio alle 13.30 a Bellinzona contro la Lia

18.04.18 - 13:00
Andrea Genola, artigiano ticinese
TiPress
Il 9 maggio alle 13.30 a Bellinzona contro la Lia
Andrea Genola, artigiano ticinese

Complimenti a chi ha organizzato la manifestazione che si terrà a Bellinzona mercoledì 9 maggio alle 13.30 contro l’assurda legge LIA e la demenziale proposta LIA bis. Parteciperò a questa manifestazione perché ritengo sia un atto dovuto alle generazioni future e un dovere al quale non posso sottrarmi perché l’indifferenza di fronte al tentativo di pochi individui di imporre leggi contrarie alla Costituzione Svizzera e alle libertà che essa ci garantisce mi renderebbe colpevole e/o complice e cito la sentenza del TRAM sulla LIA: “ ...favorire certe imprese a discapito di altre...“.

Spero che in molti il 9 maggio siano al fianco dei giovani che hanno organizzato questa manifestazione, in primis quelli che si sono visti negare il lavoro dalla LIA (sono un migliaio) con le loro famiglie. Gli artigiani iscritti alla LIA consapevoli che non serve a nulla, ma è solo l’ennesimo costo e carico burocratico che lentamente li soffoca nella speranza di farli sparire dovrebbero partecipare alla manifestazione. Anche i futuri candidati per il Parlamento che in campagna diranno di sostenere il ceto medio, spina dorsale del paese, che sosterranno di voler combattere la burocrazia e le tasse inutili dovrebbero sentirsi in dovere di partecipare.

A quest’ultimi ricordo che i 4600 contrari alla LIA chiederanno loro se c’erano alla manifestazione che chiedeva l’abrogazione della LIA. A Bellinzona quando i parlamentari dovranno scegliere se abrogare una legge che dichiara nell’art.1 di “...prevenire gli abusi nell’esercizio della concorrenza...” mentre la sentenza dice “...favorire certe imprese a discapito di altre...” saranno sordi a questo ennesimo appello per il ripristino della giustizia, della legalità e della democrazia? Vedremo, comunque è bene non dimenticare chi sosterrà ancora la LIA perché a mio giudizio queste persone non fanno gli interessi del TICINO ma solo quello di poche aziende associate all’UAE che tra l’altro rappresenta solo un 20% del totale degli artigiani ticinesi.

Per questo io preferisco avere in Parlamento chi ha a cuore anche il rimanente 80% degli artigiani. Al parlamentare che deciderà di non affossare la LIA che conta già tre sentenze emesse a suo sfavore (altre 90 sono in arrivo) mi permetto di ricordare che: la LIA è stata modificata più volte, più volte è stata verificata, ha dimostrato di non servirà a nulla, ha creato solo problemi (un migliaio di posti di lavoro persi), ha fatto diminuire le notifiche che permettevano un controllo più mirato e ha pubblicizzato le aziende estere rilasciando loro una garanzia di qualità statale.

Ora, pur di tenerla in piedi, c’è chi propone di togliere tutto quello che prima era indispensabile e intoccabile, lasciando però intatto il principio espresso nella sentenza cioè favorire alcuni a discapito di altri in maggioranza ticinesi. Ma queste persone quale credito hanno ancora? Che credibilità avrete voi parlamentari che sosterrete la LIA bis in futuro?

Perché, slogan e articoli scorretti a parte, la realtà è lì da vedere facilmente, e alle prossime elezioni lo stesso impegno per abrogare la LIA sarà usato per ricordare chi erano i sostenitori della ridicola LIA bis.

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