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“Starfield”: siamo figli delle stelle

GAMES“Starfield”: siamo figli delle stelle

19.09.23 - 09:00
L'ultima fatica di Bethesda prova a racchiudere un universo in un videogioco. Il risultato è stupefacente, anche se non privo di difettucci.
Bethesda
“Starfield”: siamo figli delle stelle
L'ultima fatica di Bethesda prova a racchiudere un universo in un videogioco. Il risultato è stupefacente, anche se non privo di difettucci.

BETHESDA - 25 anni sono un periodo incredibilmente lungo, una fetta importante nella vita di un essere umano. Per quanto riguarda il concepimento di un'opera di immaginazione è una piccola grande eternità, eppure è il tempo che ci è voluto per portare a compimento “Starfield”. Ultima fatica di Bethesda, azienda specializzata in giochi di ruolo che simulano mondi nel virtuale, l'esclusiva Xbox e Pc è già un vero e proprio fenomeno.

Nei panni di un esploratore appartenente all'organizzazione conosciuta come Costellazione il nostro scopo sarà “semplicemente”... navigare l'immensità dello spazio conosciuto. Una vastità incredibile - e per questo ci è voluto un po' prima di scrivere questa recensione - fatta di 1'000 pianeti tutti esplorabili e una miriade di storie (ed esistenze virtuali) che si intrecciano. “Starfield”, dopo “No Man's Sky”, affronta una delle grandi più grandi ambizioni del videogame: simulare - a suon di bit, pixel e poligoni - una reale alternativo.

Come l'illustre predecessore ci riesce per certi versi, e per altri no. Da una parte – va detto – “Starfield” è una meraviglia visuale, uditiva e per più di un verso anche tecnica. Per quanto riguarda il sistema di gioco segue in maniera fedele (e non è per forza un male) classici come “Skyrim” e “Fallout” e anche il senso di meraviglia è il medesimo.

La vera grande difficoltà è però, più che l'interazione, la navigazione di un cosmo così grande. La chiave scelta è, anche per forza di cose, quella delle scatole comunicanti. L'impressione finale risulta quindi non tanto quella dell'insieme globale, navigabile in maniera fluida, quanto piuttosto il “salto” (anche spaziale) fra un mondo e l'altro.

Altro neo è il sistema di menu per gestire praticamente tutto, dall'inventario passando per la nostra astronave, le missioni e le carte stellari. Davvero farraginoso e ingombrante ma di certo non abbastanza da affossare uno dei giochi più notevoli degli ultimi dieci anni.

VOTO: 9
“Starfield” è un'esclusiva Xbox Series X/S (versione provata, grazie a un abbonamento GamePass gentilmente concesso da Microsoft) e Pc Windows.

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