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Sanità-InnovativaIl futuro della malattia oncologica in Ticino

12.08.23 - 10:00
Intervista alla Dottoressa Claudia Gamondi
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Il futuro della malattia oncologica in Ticino

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Intervista alla Dottoressa Claudia Gamondi

Nata nel 1971 e laureata in Medicina e Chirurgia nel 1996, Claudia Gamondi, primario della Clinica di Cure Palliative e di Supporto dell'istituto Oncologico della Svizzera Italiana, dopo una lunga carriera che l'ha vista anche essere membro per 10 anni del Comitato della Società Svizzera di Medicina e Cure Palliative.

Ci rivolgiamo a lei, dunque, per saperne di più sullo stato delle cure per i malati oncologici in Ticino e per avere una proiezione del futuro di questo settore, per il quale si prevede una grande espansione.

 

Dottoressa Gamondi, la prima domanda è la seguente: cosa si intende per cure oncologiche e qual è la differenza con le cure palliative?

Quando si parla di cure oncologiche si intendono tutte le cure rivolte ai pazienti affetti dal cancro, detto anche tumore, detto anche una “brutta malattia”. Il cancro, per farla semplice, può essere di due tipi: quello che colpisce gli organi solidi, come i polmoni, il fegato, lo stomaco ecc., oppure può risiedere nel sangue o nei linfonodi e in questo caso si chiama leucemia o linfoma.

Le cure oncologiche sono quelle che vengono rivolte ai pazienti affetti da tumori solidi o ematologici, quelli che colpiscono sangue e linfonodi. Sono cure rivolte a chi si ammala di tumore, e sono rivolte ai pazienti in ogni fase della malattia, durante la diagnosi, le cure attive, la guarigione e la riabilitazione. Sono anche rivolte a coloro in cui il tumore si “cronicizza” o causa la morte. Quindi sono rivolte sia ai pazienti che guariscono e hanno bisogno della riabilitazione e del follow up di controllo, sia ai pazienti che invece non guariscono e muoiono di queste malattie.

Le cure palliative sono le cure rivolte alle persone affette da una malattia cronico-evolutiva. Il cancro che non guarisce è una di queste, ma non è l’unica. A questa, infatti, si aggiungono le malattie neurologiche, tipo la sclerosi laterale amiotrofica, il Parkinson, la demenza e alcune malattie dei polmoni, ovvero le pneumopatie evolutive, come la broncopatia cronica ostruttiva di grado severo. E ancora, le malattie renali e l’insufficienza cardiaca avanzata. Quindi le cure palliative sono un termine “ombrello”, che si riferisce alle cure dedicate ai pazienti che non solo non guariranno, ma tenderanno a peggiorare nel tempo. 

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Qual è la situazione delle cure oncologiche in Ticino?

In Ticino, quasi tutti gli ospedali e le cliniche offrono cure oncologiche per i pazienti. Nell’Ente Ospedaliero vi è un Istituto dedicato alla cura dei tumori, L’Istituto oncologico della Svizzera Italiana. Anche le altre cliniche, come la clinica Moncucco e la clinica Sant'Anna hanno strutture per curare i pazienti affetti da tumore. E poi ci sono molti studi di oncologia sul territorio, dentro o fuori i centri medici, nei quali operano medici oncologi che erogano le cure e si appoggiano alla sanità pubblica e privata. Quindi abbiamo diversi modi per accedere alle cure oncologiche. Vi sono anche numerose strutture di cura infermieristica, psiconcologica e di altre professioni che erogano cure oncologiche, senza dimenticare la Lega Ticinese contro il Cancro e altre associazioni che agiscono in supporto dei pazienti e delle loro famiglie.

 
Quali attività e servizi vengono offerti per supportare i pazienti oncologici e quelli che hanno bisogno di cure palliative?

Per quanto riguarda i servizi dedicati ai pazienti oncologici, dobbiamo tenere presente che idealmente le cure oncologiche consistono nella prevenzione, la cura, la riabilitazione e la palliazione, a seconda della fase di malattia e dei bisogni dei pazienti.

 La prevenzione consiste nelle informazioni che vengono date ai cittadini sani per ridurre il rischio di ammalarsi di tumore. Ad esempio, adesso che andiamo verso l'estate, la Lega contro il Cancro svolge un'importante campagna educativa per insegnare a proteggersi dal sole, in modo da ridurre i casi di melanoma. La prevenzione consiste anche negli esami di screening che permettono di detectare precocemente un tumore che ancora è silente e non ha dato alcun sintomo. Ad esempio, la mammografia, che in Ticino viene proposta attraverso il programma Over50. O ancora i progetti di screening per i tumori del colon, del collo dell’utero e presto quello polmonare.

Una menzione specifica va fatta in merito alla parte di genetica oncologica, che consiste in due branche. Una è rappresentata dalle analisi che si possono fare nelle persone sane per comprendere il loro rischio di sviluppare un tumore, sulla base della storia famigliare. Una seconda branca è legata all’analisi genetica dei tumori quando sono diagnosticati per identificare i trattamenti più indicati ed efficaci sulla base della genetica del tumore che ha colpito la persona.

Per quanto concerne le terapie del cancro, esse sono estremamente diverse a seconda del tipo di tumore, della sua tipologia, sede, genetica, stadio e delle condizioni della persona. Le cure possibili possono essere chirurgiche, radioterapiche, immunologiche, ormonali, chemioterapiche, senza dimenticare i trapianti di midollo e le terapie “ target”. In accompagnamento alle cure menzionate, vi sono le cure dell'alimentazione, la fisioterapia, e la presa a carico dell'aspetto psicologico- esistenziale. Quindi body and mind.

Per chi guarisce, ci sono le cure riabilitative. Vi è chi si riprende bene subito e chi ha bisogno di cure riabilitative con trattamenti post-oncologici specifici. Citerei anche l'aiuto al reinserimento nel mondo del lavoro, perché talvolta i pazienti possono avere bisogno di ridurre l'orario della giornata lavorativa o sperimentano problematiche di vario tipo nel momento in cui tornano attivi. Non dimentichiamo la salute sessuale, che va presa in considerazione sia nel periodo del trattamento, sia nel momento successivo alle cure.

Le cure palliative intervengono in momenti specifici della storia della malattia oncologica. Dedicate ai pazienti che non guariscono, queste cure accompagnano il malato nel percorso della malattia, a cominciare dalla diagnosi, quando essa si prospetta infausta. Ci sono diagnosi di malattie avanzate che possono lasciare un margine di sopravvivenza di qualche anno, altre che lasciano un margine minore. Quindi, mentre il paziente fa le terapie più adeguate, ci si prende cura tanto del corpo, quanto della mente, supportandolo in modo specialistico a seconda delle sue risorse psicologiche e sociali. In pratica, facendo un “balance” fra le capacità del paziente, che ci sono sempre, e quelle che può perdere nel corso del tempo.

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Come vede l’evoluzione delle cure oncologiche in Ticino nei prossimi anni?

Il trend mondiale è quello di fornire cure oncologiche sempre più mirate e personalizzate. Attualmente siamo in grado di individuare mutazioni genetiche che, per lo stesso tipo di tumore, possono portare a terapie differenti, con diversi livelli di tossicità .

Si va sempre di più verso una terapia meno invasiva possibile, quindi il panorama dell’oncologia si fa più complesso, a cominciare dalle terapie chirurgiche che sono decisamente meno mutilanti di quelle di una volta. Pensiamo solo al fatto che anni fa era spesso necessario togliere l’intero organo malato, oggi invece si ricorre a una chirurgia minimamente invasiva e tecnologicamente avanzata. Ad esempio, vi sono dei robot che effettuano interventi di microchirurgia per i tumori cerebrali, per quelli alla prostata e per diverse altre tipologie di tumori. Robot che non si sostituiscono al chirurgo, ma che lo aiutano a operare con precisione millimetrica.

Anche i macchinari per la radioterapia non sono più quelli di tanti anni fa e permettono di risparmiare i tessuti sani dall’azione dei raggi. Quindi la tecnologia ha aiutato tantissimo l’oncologia. Ma oncologia, a mio giudizio, significa anche occuparsi della mente e dello spirito (il cosiddetto “mind”), l’aiuto al paziente non solo con la psiconcologia, ma anche con l’arte terapia, con le terapie complementari, che permettono un’esperienza meno traumatizzante possibile. Avere il cancro spaventa sempre, anche quando è guaribile, quindi chi riceve questa diagnosi sperimenta sempre un impatto importante.

 

È cambiato il target di età dei pazienti che si rivolgono ai servizi di cure oncologiche?

Abbiamo tumori a tutte le età, sia pediatrica, sia in età adulta, ma i tumori dell’età avanzata rappresentano una sfida, perché già sappiamo che il Ticino è il Cantone più “vecchio” della Svizzera.

Nei prossimi anni, dunque, avremo molti più over 65 che si ammaleranno di cancro, pur avendo una qualità di vita molto buona. Quindi ci si aspetta una grande espansione dell’oncologia geriatrica. Questo fatto, apre nuove frontiere, perché ad esempio le necessità di una paziente quarantenne con tumore alla mammella, possono essere molto diverse dai bisogni di una paziente di 80 anni. Ciò significa che dobbiamo offrire le cure più personalizzate possibili. 

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Sono previsti progetti futuri in campo oncologico in Ticino?

Ci stiamo avvicinando sempre di più a una stretta collaborazione tra clinica e laboratorio, quindi guardo con interesse all’arrivo dell’USI, l’Università della Svizzera Italiana, le collaborazioni con l’Istituto di Ricerche Biomediche di Bellinzona e dello IOR, l’Istituto Oncologico di Ricerca. È importante coniugare la ricerca in provetta con la parte clinica, due settori che oggi e in Ticino vanno verso una collaborazione sempre più intensa. Fare ricerca in laboratorio e condividere i dati con i medici, infatti, significa poter offrire ai pazienti cure migliori e più efficaci.


Quali sono i programmi di prevenzione e sensibilizzazione sul tema dei tumori?

I principali li abbiamo citati: mammella, pap test, pelle, colon. In questo campo, l’ufficio del Medico Cantonale ha svolto un importante ruolo, perché ha fortemente voluto questi progetti di prevenzione. Intorno al tumore, c’è un’importante parte clinica, ma c’è anche la sanità pubblica, che in Ticino ha fatto passi avanti davvero notevoli.

 

Dottoressa Claudia Gamondi,

Primario della Clinica di Cure Palliative
e di Supporto dell'istituto Oncologico della Svizzera Italiana


Questo articolo è stato realizzato da Associazione EKUOS, non fa parte del contenuto redazionale.
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