Cerca e trova immobili

SVIZZERATassi ipotecari: è troppo presto per abbassare la guardia

12.12.23 - 09:15
Non ci saranno grossi cambiamenti a breve termine, secondo gli esperti di Comparis
Depositphotos (AndreyPopov)
Fonte Ats
Tassi ipotecari: è troppo presto per abbassare la guardia
Non ci saranno grossi cambiamenti a breve termine, secondo gli esperti di Comparis

ZURIGO - Troppo presto per abbassare la guardia, troppo presto per scommettere su un calo su vasta scala dei tassi ipotecari: lo affermano gli specialisti di Comparis, che non prevedono grandi cambiamenti a breve termine.

I tassi indicativi per i mutui a tasso fisso di dieci anni sono attualmente del 2,31% (all’8 dicembre) e quindi significativamente inferiori rispetto al 3% di inizio anno, ricorda il sito di confronti internet in un comunicato odierno. L'inflazione continua a scendere e ciò alimenta la speranza di una riduzione del tasso guida da parte della Banca nazionale svizzera (BNS).

È anche vero che la contrazione dei tassi del mercato dei capitali porta a costi di rifinanziamento più bassi per le banche (swap) e agevola le condizioni dei mutui a tasso fisso: lo swap di 10 anni è appena dell’1,27% rispetto al 2,08% di inizio anno. Anche il rendimento delle obbligazioni federali a 10 anni è sceso allo 0,73%.

«Oltre alle incertezze geopolitiche, però, ci sono altri fattori di costo, come gli aumenti degli affitti e dei prezzi dell'elettricità, che esercitano una pressione costante sull'inflazione: è quindi ancora troppo presto per abbassare la guardia», afferma Dirk Renkert, specialista di Comparis, citato in una nota. A suo avviso l'anno prossimo i tassi di interesse per le ipoteche a tasso fisso a medio e lungo termine dovrebbero quindi registrare un movimento laterale, con solo una lieve tendenza al ribasso. Per le ipoteche a tasso fisso di 10 anni, Renkert prevede una fascia compresa tra il 2,0 e il 2,4%. Per quanto riguarda i mutui Saron per il momento non sono da attendersi grandi cambiamenti.

Guardando alla situazione globale, negli Stati Uniti si notano già i primi segni di indebolimento congiunturale: le riduzioni dei tassi sono già cosa fatta per la maggior parte degli attori sul mercato e si specula solo sul momento dei primi tagli. Questo si traduce in un dollaro debole, che riduce i costi delle importazioni per la Svizzera e rallenta l'andamento del rincaro elvetico.

Come si muoverà la BNS? Benché per il sesto mese consecutivo la crescita dei prezzi in Svizzera sia ormai ben al di sotto del limite massimo del 2% fissato dalla banca, l'istituto non può agire troppo in fretta. «Per il prossimo anno si prevedono ulteriori incrementi degli affitti, dal momento che all'inizio di dicembre il tasso ipotecario di riferimento è salito ancora dall’1,5% all’1,75%: questo potrebbe esercitare una pressione duratura sull'inflazione e lasciare alla BNS un margine di manovra alquanto limitato per la riduzione dei tassi di interesse», conclude Renkert.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE