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SVIZZERA Dalle sanzioni alla Russia alle "pressioni" USA su Berna, parla la SECO

08.05.23 - 17:47
La Segretaria di Stato all'economia (SECO), Helene Budliger, fa il punto su molte questioni di vitale importanza per la Confederazione
Keystone (archivio)
Fonte ats
Dalle sanzioni alla Russia alle "pressioni" USA su Berna, parla la SECO
La Segretaria di Stato all'economia (SECO), Helene Budliger, fa il punto su molte questioni di vitale importanza per la Confederazione

BERNA - Sono finora 130 i casi sospetti che riguardano il possibile aggiramento delle sanzioni adottate contro la Russia. È quanto dichiarato dalla Segretaria di Stato all'economia (SECO), Helene Budliger, al "Tages-Anzeiger" in edicola oggi. In 29 casi sono stati aperti procedimenti penali amministrativi, di cui 14 entrati in giudicato.

In merito alle sanzioni e alla loro applicazione, Budliger ha ammesso di sentire una certa pressione proveniente dall'estero, specie dagli Stati Uniti. Tuttavia, i rapporti con l'ambasciatore americano a Berna, Scott Miller - che ha rilasciato diverse dichiarazioni molto critiche ai media elvetici - e col responsabile dell'applicazione delle sanzioni Brian Nelson, del ministero delle finanze statunitense, sono buoni. Quest'ultimo, ha spiegato Budliger, dopo una visita in Svizzera ha giudicato positivamente la cooperazione con Berna.

Commentando le dichiarazioni di Miller secondo cui la Svizzera si troverebbe invischiata nella peggiore crisi della sua storia dopo la Seconda guerra mondiale, la Segretaria di Stato, con una lunga esperienza come diplomatica, ha replicato che ci sono molti aspetti che parlano a favore della Confederazione: una disoccupazione storicamente bassa, il fatto di aver superato bene l'inverno e di non essere finiti in recessione e una moneta stabile. Insomma, "per tutto questo veniamo invidiati a livello internazionale".

Il punto sulla task Force multinazionale Repo - In merito all'eventuale partecipazione della Confederazione alla task Force multinazionale Repo incaricata di dare la caccia ai patrimoni degli oligarchi russi, Budliger ha spiegato che, pur non essendo membro di questo organismo, la cooperazione con i partner internazionali è buona - specie a livello tecnico come dichiarato dai paesi del G7 - e che verrà approfondita.

SECO, inizi complicati - Circa l'applicazione delle sanzioni, Budliger ha spiegato che i suoi servizi sono stati in un primo momento travolti dal compito, come altri Stati. Mai prima d'ora la Svizzera ha dovuto applicare sanzioni a un Paese così importante dal punto di vista geopolitico come la Russia.

La SECO si è vista confrontata con 20 mila richieste di informazioni da parte di imprese o avvocati. Adesso, tuttavia, la situazione è migliorata grazie ad un incremento del personale.

Banca centrale russa, a breve le prime cifre - Interrogata in merito ai patrimoni riconducibili alla banca centrale russa in Svizzera, Budliger ha detto che è ancora troppo presto per dare delle cifre, benché la "SonntagsZeitung" abbia parlato di 10 miliardi di franchi.

Budliger ha spiegato la sua reticenza col fatto che il termine per annunciare simili patrimoni scadeva a fine aprile e che le prime cifre verranno rese note al più presto non appena si avrà una visione complessiva del risultati.

Credit Suisse e India - Sentita anche sulla crisi del Credit Suisse, Budliger ha risposto di non attendersi ripercussioni sulla congiuntura. Semmai, a preoccupare sono eventuali licenziamenti in massa da parte delle grandi banche. Per questo motivo, il "ministro" dell'economia, Guy Parmelin, è in contatto con le associazioni del personale, ha sottolineato.

Per quanto attiene alla possibile conclusione di nuovi accordi di libero scambio, settore di competenza della SECO, al momento sembra che le cose si stiano muovendo con l'India, dopo anni di contatti infruttuosi. Un'intesa con l'India avrebbe un grande significato per la Svizzera, tenuto conto che si tratta del Paese più popoloso al mondo che registra una forte crescita economica, ha affermato la direttrice della SECO.

Negli ultimi tempi, l'India ha concluso accordi di libero scambio con l'Australia e gli Emirati arabi uniti mentre ne sta negoziando uno con la Gran Bretagna - che dovrebbe concludersi a breve - e il Canada. Adesso cerchiamo anche noi di approfittare di questo rinnovato dinamismo, ha spiegato Budliger. Quest'ultima ha aggiunto di essersi recata tre volte in India per brevi soggiorni e spera di poter incontrare ancora questo mese in Europa in ministro indiano per il commercio.
 
 

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COMMENTI
 

Lemmy 11 mesi fa su tio
L’India fa affari d’oro anche con la Russia, questo non è menzionato nell’articolo, mentre l’Europa paga a caro pezzo le inutili sanzioni che non hanno mai funzionato. Vanno tolte subito!
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