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MONDOLe conseguenze sui mercati dell'operazione militare in Russia: beni rifugio alle stelle

24.02.22 - 08:20
Balza il prezzo delle materie prime alimentari, in particolare il grano. Impennata di gas, petrolio e oro
keystone-sda.ch / STF (Efrem Lukatsky)
La corsa a fare rifornimento di carburante in un distributore ucraino.
La corsa a fare rifornimento di carburante in un distributore ucraino.
Le conseguenze sui mercati dell'operazione militare in Russia: beni rifugio alle stelle
Balza il prezzo delle materie prime alimentari, in particolare il grano. Impennata di gas, petrolio e oro

NEW YORK - L'escalation militare russa in Ucraina sta già facendo sentire le sue conseguenze sui mercati finanziari.

Le materie prime - Balzano infatti i prezzi sui mercati mondiali delle materie prime alimentari che erano già su alti livelli a causa di una serie di fattori. In particolare il grano, di cui l'Ucraina è un forte paese esportatore, sale di oltre il 5% e si temono così conseguenze a catena sui prezzi dei prodotti di base quale pane e pasta. Crescita anche per il mais e l'olio di palma.

L'oro - S'intensifica la corsa ai beni rifugio. L'oro sale ai massimi da oltre un anno: le quotazioni del metallo prezioso avanzano dell'1% a 1928,80 dollari l'oncia, ai massimi dal gennaio 2021.

Il petrolio - Schizza in alto anche il prezzo del petrolio: il Brent supera i 100 dollari al barile per la prima volta dal 2014 e scambia a 103 dollari con un rialzo del 5%. Il Wti del Texas passa di mano a 98 dollari.

Le borse - Apertura in profondo rosso per la borsa svizzera: alle 09.05 l'indice dei valori guida SMI segnava 11'652,16 punti, giù del 2,57% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI perdeva il 2,28% a 14'768,61 punti. Crolla la borsa di Mosca dopo che ne è stata decisa la riapertura. L'indice Moex è partito in calo dell'11,3% e poi è arrivato a perdere quasi il 30%, salvo poi sospendere per due volte le contrattazioni. Un ulteriore tentativo di ripresa non ha avuto buon esito e le perdite sono arrivate al 45%. Le notizie della mattinata hanno mandato in fumo oltre 200 miliardi di dollari di capitalizzazione, secondo i calcoli dell'agenzia Bloomberg. Il crollo odierno è il peggiore della storia della borsa moscovita.

I primi future sui mercati azionari europei sono stati in forte calo: quelli sull'indice Dax di Francoforte segnano un calo del 4% mentre quelli sul Ftse 100 di Londra arretrano del 2,2%. I future sull'indice Euro Stoxx 50, rappresentativo delle 50 più grandi società dell'Eurozona, perdono il 3,5% mentre a New York S&P 500 e Dow Jones arrivano a perdere il 3,1%. Le borse cinesi hanno chiuso in profondo rosso: l'indice Composite di Shanghai cede l'1,70%, scivolando a 3429,96 punti, mentre quello di Shenzhen cede il 2,36%, a quota 2282,44.

Il rublo - La Banca centrale russa avvierà interventi in valuta estera «per stabilizzare la situazione sul mercato finanziario», tramite «operazioni per fornire ulteriore liquidità al settore bancario e interventi sul mercato dei cambi. Il cambio tra euro e rublo è ai massimi dal 2014.

Il gas - S'impenna il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam. Dopo l'attacco russo all'Ucraina, i future sono saliti fino a un massimo del 41%, a 125 euro al megawattora, in quello che si preannuncia il quarto giorno consecutivo di rialzi.

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