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ISRAELEIl dramma umano degli ostaggi: «Uccisa una bimba davanti alla famiglia»

09.10.23 - 19:08
Circa 130 persone sono state catturate dai terroristi di Hamas. Quattro prigionieri sono già morti sotto le bombe dei raid israeliani.
Keystone
Il dramma umano degli ostaggi: «Uccisa una bimba davanti alla famiglia»
Circa 130 persone sono state catturate dai terroristi di Hamas. Quattro prigionieri sono già morti sotto le bombe dei raid israeliani.

TEL AVIV - L’esercito israeliano è pronto a vendicare l’umiliazione: in 24-48 ore verrà lanciata un’operazione via terra. Non una semplice ritorsione per l’azione terroristica di Hamas scatenata sabato 7 ottobre, ma un attacco mirato di proporzioni, probabilmente, mai viste. 

Il terrore sui civili - Tra i guerriglieri della formazione palestinese e i missili dello stato ebraico che martellano la Striscia di Gaza da giorni si trovano, imprigionati, gli ostaggi israeliani. Un dramma umano che ritorna con prepotenza in una regione in cui rapimenti e violenze sui civili hanno condizionato la politica estera tanto di Israele quanto dei Paesi limitrofi allo Stato ebraico.

Secondo i dati rilasciati da Tel Aviv sono circa 130 gli israeliani catturati dai terroristi palestinesi. Soldati e civili, donne e bambini, senza distinzione sono stati picchiati, legati e portati nell’inferno di Gaza. Le immagini pubblicate sui social testimoniano gli attimi di terrore durante l’assalto.

Le testimonianze - Un video mostra una famiglia terrorizzata presa in ostaggio. I due bambini chiedono alla madre se la loro sorellina tornerà mai con loro. La risposta viene interrotta dagli spari e dal rumore assordante dei missili: «Non preoccuparti, tua sorella ora è andata con Dio». Secondo l’Intelligence israeliana, i piccoli hanno assistito all’esecuzione della bambina.

Le storie strazianti provengono soprattutto dal Kibbutz Reim, a pochi chilometri dal confine con Gaza. I miliziani di Hamas hanno assaltato migliaia di giovani, che si erano radunati per un rave, seminando morte e catturando ostaggi. 

Il Qatar cerca di mediare - Nel frattempo si sono già mossi i primi attori regionali che potrebbero mediare tra le parti in conflitto. Secondo quanto riportato da Xinhua, citando una fonte del Movimento di resistenza islamica, il Qatar sta mediando un urgente scambio di prigioniere tra Hamas e Israele. «Con il sostegno degli Stati Uniti, il Qatar sta cercando di raggiungere l'accordo urgente che porterebbe al rilascio delle donne israeliane catturate da Hamas in cambio di donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane», ha detto la fonte, secondo cui Hamas ha informato il Qatar che sarebbe disponibile all'operazione se tutte le 36 donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane fossero rilasciate. Da Israele non c'è al momento alcuna conferma della mediazione.

Proprio la questione ostaggi sarà determinante per capire con quanta forza Israele risponderà ad Hamas. Quattro prigionieri israeliani sono stati uccisi dai raid israeliani su Gaza nelle ultime ore: lo ha detto Abu Obeida, portavoce delle Brigate Izzedin al Qassam, alla armata di Hamas, citato dalla tv al Manar del partito libanese Hezbollah. Dopo le centinaia di vittime civili provocate dall’assalto palestinese, l’operazione annunciata nelle prossime 24/48 ore non potrà prescindere della sicurezza degli ostaggi. Ulteriori morti aggraverebbero la posizione già fragile del primo ministro Netanyahu, finito sul banco degli imputati (insieme all’intelligence israeliana) per non aver saputo prevedere l’attacco e difendere la sua popolazione. 

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