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SERBIAStrage in Serbia, il killer scovato a casa del nonno

05.05.23 - 11:34
Il 21enne ha aperto il fuoco ieri sera a Mladenovac uccidendo otto persone e ferendone altre 14.
Keystone
Fonte ATS ANS
Strage in Serbia, il killer scovato a casa del nonno
Il 21enne ha aperto il fuoco ieri sera a Mladenovac uccidendo otto persone e ferendone altre 14.

BELGRADO - Uros B., il 21enne autore della nuova strage nella notte in Serbia, si era nascosto da suo nonno a Vinjista, località presso Kragujevac, la città industriale a circa 150 km a sud di Belgrado. Lì è stato rintracciato e arrestato dalla polizia.

Come riferiscono i media, il killer, dopo il massacro, ha bloccato un tassista a Mladenovac e sotto la minaccia di una pistola gli ha intimato di condurlo a Vinjista, dove attualmente è concentrato un gran numero di agenti di polizia.

Uros B., sparando indiscriminatamente nella tarda serata di ieri a Mladenovac e in altri villaggi della zona, ha ucciso otto persone ferendone altre 14, alcune delle quali sono in gravi condizioni.

Sotto il rinnovato shock per la nuova strage compiuta nella notte a Mladenovac, la Serbia da oggi e fino a domenica è in lutto nazionale in memoria delle vittime del massacro nella scuola primaria di Belgrado, avvenuta martedì scorso ad opera di un 13enne allievo dello stesso istituto.

Kosta K., questo il nome del ragazzo, sparando con la pistola del padre, ha ucciso otto alunni e una guardia giurata, ferendo inoltre altri sei coetanei e una insegnante. Alcuni di loro sono in condizioni gravi. Il ragazzo, non ancora 14enne, per legge non è perseguibile penalmente, e si trova ora in osservazione in un centro di cure neuropsichiatriche.

Entrambi i suoi genitori sono stati arrestati, e il padre, un noto medico di Belgrado, verrà ascoltato oggi dai giudici. Le bandiere in tutto il Paese sono a mezz'asta, la gran parte degli eventi pubblici sono stati annullati, e migliaia di persone continuano a recarsi in pellegrinaggio alla scuola Vladislav Ribnikar, nel centro della capitale, per deporre fiori e accendere candele in ricordo delle giovani vittime.

Anche negli altri paesi della regione, fortemente colpiti dalla strage nella scuola di Belgrado, le bandiere sugli edifici pubblici sono a mezz'asta e nelle scuole ore di lezione sono dedicate alle riflessioni sul possesso di armi e sull'incitamento alla violenza da parte di media e reti social.

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