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Torna Elvis, anzi non se n'è mai andato

STATI UNITITorna Elvis, anzi non se n'è mai andato

22.06.22 - 06:30
Mentre esce al cinema il biopic, parliamo di chi per passione (e mestiere) ha contribuito a mantenere vivo il mito
Reuters
Torna Elvis, anzi non se n'è mai andato
Mentre esce al cinema il biopic, parliamo di chi per passione (e mestiere) ha contribuito a mantenere vivo il mito
Oltre ai dischi, tutto ruota su una miriade di imitatori e sulla casa-mausoleo di Memphis, visitata ogni anno da oltre mezzo milione di fan

LOS ANGELES - Il 16 agosto del 1977 il mondo dovette dare l’addio al “Re del rock’n’roll”. Scomparso ad appena 42 anni, in circostanze poco chiare e misteriose che hanno alimentato ancor di più il mito di Elvis Aaron Presley che in soli 24 anni di carriera riuscì a segnare per sempre il panorama della musica a livello internazionale.

Rivive al cinema - La voce di Elvis, pur non essendo mai lui uscito dagli Stati Uniti, riecheggia da decenni in una sorta di ideale mondovisione, dalle radio di tutto il mondo, nei locali, nelle televisioni, per le strade. Una storia di grande riscatto sociale, talento e spettacolo allo stato puro, ma al tempo stesso di grandi eccessi rappresentata dal biopic "Elvis", in uscita oggi, firmato da Baz Luhrmann con Austin Butler (che interpreta la rockstar) e Tom Hanks (nei panni del suo manager, il colonnello Tom Parker). 

Ed è subito leggenda - Paul is Dead ed Elvis Lives, due teorie diverse ma analoghe. A partire dalla sua morte cominciarono ad arrivare segnalazioni di avvistamenti di Elvis in ogni parte del mondo e prese dunque piede la teoria che riteneva il cantante ancora vivo e nascosto da qualche parte per sottrarsi ai riflettori. Teorie complottiste che lo vedevano protagonista o ancora teorie aliene che si sprecano ancora oggi e sono entrate nell'immaginario - fantastico - collettivo. Ma che negli anni hanno alimentato ancor di più il mito e il mercato ad esso abbinato. Fatto di sosia ed imitatori in ogni angolo del mondo. Tanti, troppi e incontrollati. Notizia di questi giorni che la società che gestisce i diritti sull’eredità di Elvis Presley abbia diffidato i sosia del ‘Re’ dall’unire in matrimonio, cosa che avviene soprattutto nelle Chiese “mordi e fuggi” di Las Vegas, le coppie senza una partnership. Secondo la Las Vegas Wedding Chamber, il settore ha un fatturato annuo di 2,5 miliardi di dollari.

A cavallo dell'onda - Esiste un vero e proprio contest. Si chiama Ultimate Elvis Tribute, si svolge a Tupelo ed è uno dei dodici contest i cui vincitori approdano alla finale vera e propria, che dal 2007 si svolge nel mese d’agosto, a ridosso dell’anniversario della sua morte, a Graceland, Memphis, a oltre cento miglia dal luogo di nascita di Elvis Presley. Alcuni di loro sono diventati famosi cavalcando proprio l’onda di Elvis. In Italia tanti i cantanti che si sono ispirati a lui, da Bobby Solo al compianto Little Tony.

L'imitatore elvetico - Anche in Svizzera c’è l’Elvis rossocrociato. “Swiss Elvis”, come è stato ribattezzato Nino Zucca. Lui che a 12 anni ha visto Presley dal vivo sulle spalle di papà Bruno, durante un concerto in Florida, in mezzo a una folla in delirio. Proprio dalle mani di Elvis ricevette un premio nel ’72 dopo avere vinto una grande competizione dedicata ai suoi imitatori. «In finale cantai Are You Lonesome Tonight, Elvis era in giuria – ricorda - Pensate che ho avuto l’onore di trascorrere una settimana a casa sua, mi tremavano le gambe».

Seicentomila in pellegrinaggio - Ma il ricordo di Elvis non può prescindere dal fare riferimento alla città che lo ha visto nascere discograficamente ed è rimasta costantemente al centro della sua vita: Memphis, in Tennessee. Il simbolo più grande di questa eredità è Graceland, la sua casa, in cui ha vissuto per 20 anni, dal 1957 al 1977, e che dopo la sua morte è diventata un luogo di pellegrinaggio per tutti i suoi fan. La tomba di Elvis, che si trova all’interno del giardino di Graceland, è una delle più famose e visitate al mondo, con più di 600.000 visitatori all'anno. Insomma, Elvis è ancora vivo, in un modo o nell’altro…

La musica di Elvis regna ancora
In 24 anni di carriera Elvis Presley ha pubblicato 61 album, vendendo oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo, conquistando ovviamente il record di dischi venduti da un solo cantante. Un mercato che ancora oggi frutta tanto. Non ci sono cifre precise aggiornate ma basta fare un giro in rete per rendersi conto di quanto costino e siano ricercatissimi i dischi di Elvis, in vinile i più pregiati, specie le edizioni locali dei vari paesi, alcune introvabili e quindi costosissime.

Il mito di Elvis è anche digitale. La società detentrice dei diritti, la Elvis Presley Enterprises e lo studio Web3 Run it Wild hanno firmato un accordo che porta The Pelvis nel metaverso per creare il luogo dove fare incontrare i fan del Re del rock'n'roll. In pratica a breve gli utenti del Metaverso potranno diventare "The King" in formato digitale e poter interagire con altri fan per magari scambiarsi persino “cimeli digitali”.

 

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