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BELLINZONACo-working, «esiste una visione?»

09.03.23 - 13:40
Lo chiede alla Città di Bellinzona con un'interpellanza Patrick Rusconi del PLR
Foto TiPress
Co-working, «esiste una visione?»
Lo chiede alla Città di Bellinzona con un'interpellanza Patrick Rusconi del PLR

BELLINZONA - Il PLR torna a portare al centro del dibattito politico bellinzonese il tema del co-working nelle ex-case comunali dei quartieri periferici. Il partito si dice convinto che «mantenere attività nelle ex case comunali è stato un punto fondamentale e anche una rivendicazione dell’aggregazione, ma purtroppo, nelle zone periferiche, alcuni edifici sono poco utilizzati», facendo riferimento a Preonzo, Gudo e Sant’Antonio. 

Patrick Rusconi, per il suo gruppo, ha presentato un'interpellanza alla Città per chiedere se sul tema del co-working «ci sia una visione». Vorrebbe conoscere se «le le case comunali degli ex tredici comuni sono tutte occupate e se sì, in che percentuale». 

Co-working - scrive in una nota - significa “spazio di lavoro condiviso”: «Una modalità attuale di lavorare condividendo un ambiente di lavoro perfettamente equipaggiato, grazie ad un investimento in WIFI a banda larga, stampanti, sala riunioni, angolo caffè, posteggi già esistenti sul luogo. La contropartita è il pagamento di una tassa d’uso in base al tempo di utilizzo».

Per la città - è l'opinione di Rusconi - investire su questi spazi «è dare dell’opportunità a giovani imprenditori che vogliono lanciare la propria attività, ma che inizialmente non possono investire grossi capitali. Questi spazi possono essere affittati a giorni, settimane, mesi o a più lungo termine, con delle tariffe sostenibili». 

Aggiunge che «focalizzandosi su questo sistema la città di Bellinzona si rende promotrice di nuove opportunità, da coraggio a nuovi imprenditori di osare e promuove nuovi posti di lavoro. Questi spazi possono anche essere utilizzati dalle società o associazioni sempre alla ricerca di spazi per piccole attività, riunioni, seminari incontri».

Per questo interpella la Città anche per conoscere se oltre alle ex case comunali ci sono altri spazi vuoti che possono essere riconvertiti in locali per il co-
working e se esistono spazi di co-working sul territorio realizzati da altri promotori pubblici o privati».

Ci chiediamo - scrive - se il Municipio ha mai pensato a un masterplan su questo tema e se la Città ha già ricevuto richieste di occupazione di tali spazi?.

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