L'MPS critica i temi proposti per l'edizione passata, cioè moda e logistica. «Come mai un settore che sfrutta la manodopera a basso costo è stato giudicato solido?»
BELLINZONA - Il Ticino ha presentato una nuova candidatura per il Parco svizzero dell’innovazione associata all’Innovation Park di Zurigo. Il progetto, elaborato dalla fondazione Agire su mandato del Consiglio di Stato, si concentra sui settori scienze della vita, tecnologie dell’informazione, meccatronica e mobilità sostenibile.
«Moda e logistica, temi della prima candidatura al Parco svizzero dell’innovazione sono invece completamente assenti», fanno notare Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori (Mps) in un'interrogazione al Governo. «Non potrebbe essere altrimenti visti i recenti sviluppi», prosegue.
I deputati in Gran Consiglio fanno riferimento al Bak Economics, «che solo quattro anni fa definiva la moda come uno dei settori promettenti su cui puntare per lo sviluppo futuro del cantone e che di colpo ha fatto marcia indietro e dichiarato che l'importanza del settore “risulta essere un po' sopravvalutata"». Quindi vengono menzionati i casi Armani e Luxury Goods International (LGI) che hanno visto lo smantellamento delle attività in Ticino per rimpatriare le loro attività in Italia.
«Resta da capire - si sottolinea nell'atto parlamentare - come questo settore, basato sul pratiche di ottimizzazione fiscale e lo sfruttamento della manodopera a basso costo e precaria d’oltreconfine, sia stato giudicato abbastanza solido e innovativo da farne il tema della candidatura ticinese al Parco nazionale dell’innovazione nel 2014».