Il Movimento per il socialismo promette nuovi passi formali. Critiche alle varianti proposte: «Fare tipico di politicanti azzeccagarbugli»
BELLINZONA - Il Movimento per il socialismo (MPS) si dice pronto ad «intraprendere altri passi formali a tutela degli interessi pubblici» qualora la «sceneggiata» sui rimborsi spesa del Governo dovesse proseguire.
In una nota odierna, il movimento punta il dito sulle cinque varianti presenti sui tavoli della Gestione e della Sottocommissione finanze, affermando che l’unico accordo che trova l’unanimità sarebbe quello di «respingere la richiesta di restituzione presentata da Matteo Pronzini», non ricorrendo quindi alla giustizia civile.
Un «fare tipico di politicanti azzeccagarbugli», prosegue l’MPS puntualizzando come l’unico metro possibile in queste vicende sia quello morale. «Giocare con le prescrizioni, le sottigliezze giuridiche, le ipotesi diverse appare un vero e proprio insulto ai cittadini e alle cittadine di questo Cantone». L’Esecutivo stesso «dovrebbe farsi interprete del sentimento diffuso tra i cittadini e mettere direttamente mano al portafoglio e restituire, senza se e senza ma, quanto indebitamente intascato» invece di «affidarsi alla difesa del Parlamento, sperando in uno sconto».
«Miserabile atteggiamento - conclude l’MPS - di chi vive una condizione lavorativa e reddituale già di grande privilegio».