Accolte con 47 voti favorevoli, 24 contrari e 5 astenuti le conclusioni del rapporto commissionale che proponevano di accogliere la mozione di Giorgio Pellanda
BELLINZONA - La richiesta di credito per la realizzazione dei semafori tra Cadenazzo e Quartino, bocciata lo scorso 18 giugno dal Gran Consiglio ticinese, sarà rimessa in votazione. Le conclusioni del rapporto della Commissione della gestione delle finanze - che proponevano di accogliere la "mozione Pellanda", accogliere parzialmente quella di Badasci, considerare evasa quella di Crugnola - sono state accolte da 47 voti favorevoli, 24 contrari e 5 astenuti.
La mozione presentata da Giorgio Pellanda - e firmata da altri 50 deputati - chiedeva di rimettere in votazione la richiesta di credito bocciata nonostante una chiara maggioranza (44 voti favorevoli contro 27 e 6 astensioni). La richiesta non aveva infatti raggiunto per soli due voti la soglia della maggioranza qualificata. Un risultato «dovuto all’assenza, tipica di un Parlamento di milizia» secondo Pellanda, di alcuni deputati «che avrebbero sostenuto il credito».
La mozione di Fabio Badasci chiedeva di rivalutare il messaggio del Governo, apportando eventuali modifiche per aumentarne il grado di accettazione, e soprattutto di valutare l’implementazione del «grande rotondone a Quartino» e un sistema analogo a Cadenazzo. La mozione di Graziano Crugnola chiedeva l’implementazione di una soluzione immediata, monitorando il traffico sull’asse con l’installazione di sensori o telecamere.
Il voto in Gran Consiglio è stato preceduto da uno scontro di idee sull'eventualità di una nuova votazione. Secondo Fabio Bacchetta-Cattori (PPD e Generazione Giovani) «se i 51 mozionanti fossero stati in aula, anziché in buvette o altrove, non sarebbe stato necessario tutto questo». Gli ha risposto Pellanda, domandando «quale articolo di legge impedisca di rivotare». Per Bacchetta-Cattori, però «una mozione non è lo strumento giusto per chiederlo», anche se «si potrebbe anche rivotare, ma non con questa modalità».