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LUGANOForzano due posti di blocco, poi fuggono a piedi dalla polizia

03.02.24 - 09:13
Nella serata di venerdì è stato attivato un importante dispositivo di ricerca che ha condotto all'arresto di tre uomini
Rescue Media
Fonte Ministero pubblico e Polizia
Forzano due posti di blocco, poi fuggono a piedi dalla polizia
Nella serata di venerdì è stato attivato un importante dispositivo di ricerca che ha condotto all'arresto di tre uomini

LUGANO - Importante dispiegamento di polizia nella prima serata luganese di venerdì. Stando a un comunicato odierno del Ministero pubblico e della Polizia, tre individui di nazionalità italiana residenti in Italia hanno prima forzato un posto di blocco, poi, dopo aver provocato un incidente si sono dati alla fuga a piedi e infine sono stati arrestati.

I tre uomini fermati hanno rispettivamente 65, 38 e 35 anni. L'operazione di polizia è scattata intorno alle 20, quando un'auto che sfrecciava sulla A2 all'altezza della galleria del Monte Ceneri in direzione sud ha destato dei sospetti significativi.

Come si legge dal comunicato, «ne è nato un inseguimento durante il quale il conducente ha forzato un posto di blocco all'uscita autostradale di Lugano Sud per proseguire in direzione di Paradiso, dove è incappato in un secondo controllo della Polizia cantonale e della Polizia Ceresio sud, su via Carona all'altezza del cavalcavia ferroviario». Nuovamente, il conducente ha deciso di proseguire e, in questo secondo tentativo di fuga, ha portato l'auto a scontrarsi contro un muro di sostegno a lato della strada.

I tre occupanti della vettura si sono quindi dati alla fuga a piedi. In un primo momento gli agenti della Cantonale sono riusciti a fermare solo il 35enne. Quindi è stato attivato un importante dispositivo di ricerca che ha visto impegnati agenti della Polizia cantonale e, in supporto della Polizia Città di Lugano, della Polizia Ceresio sud, della Polizia dei trasporti e dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini. Intorno alle 22:30 gli altri due fuggiaschi sono infine stati arrestati.

Le perquisizioni, personali e della vettura, hanno permesso di rinvenire attrezzi da scasso e refurtiva. Nei loro confronti sono ipotizzati i reati di ripetuto furto, danneggiamento, violazione di domicilio, impedimento di atti dell'autorità, violazione del bando e grave infrazione alla Legge federale sulla circolazione stradale. L'inchiesta, coordinata dalla Procuratrice pubblica Valentina Tuoni, dovrà ora chiarire l' eventuale loro coinvolgimento in furti con scasso commessi nelle scorse settimane in Ticino.

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