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CANTONEAbusava sessualmente del figlio: «Chiedo pietà»

25.07.23 - 11:54
L'imputato, un 48enne residente del Luganese, rischia l'espulsione dalla Svizzera.
TIpress (simbolica)
Abusava sessualmente del figlio: «Chiedo pietà»
L'imputato, un 48enne residente del Luganese, rischia l'espulsione dalla Svizzera.

LUGANO - Avrebbe in più occasioni abusato sessualmente di suo figlio minore di 16 anni, il 48enne kosovaro residente nel Luganese oggi alla sbarra alle Assise criminali di Lugano. L'uomo, arrestato nel 2021 dopo essere stato denunciato dai figli, deve rispondere di ripetuti atti sessuali con fanciulli, ripetuta pornografia, ripetuta violazione del dovere d’assistenza o educazione e inganno nei confronti delle autorità.

L'imputato, che oltre alla detenzione rischia l'espulsione dalla Svizzera, è in particolare accusato di aver coinvolto in vari atti sessuali, tra il 2018 e il 2020, uno dei suoi cinque figli. Secondo quanto emerso dall'inchiesta, l'uomo si è infatti più volte mostrato al minore mentre praticava autoerotismo nel salotto di casa. In un'occasione il 48enne ha inoltre masturbato il figlio mostrandogli un video pornografico e in due imprecisate date gli ha chiesto di toccargli il pene e di masturbarlo. RIchieste, quest'ultime, mai assecondate dal ragazzo.

«Non ricordo» - «È vero che ha proposto a suo figlio di masturbarsi insieme?», chiede il giudice Mauro Ermani all'imputato. «Non ricordo», risponde il 48enne, negando però di aver mai toccato il figlio nella sua intimità. «Perché suo figlio avrebbe denunciato il papà per delle cose non vere?», lo incalza Ermani, evidenziando come durante gli interrogatori l'imputato abbia dichiarato che «la denuncia è stata fatta perché i miei figli erano stufi di essere comandati e mi volevano fuori dalla Svizzera». 

Intanto, tiene a evidenziare il giudice, il figlio sta soffrendo le conseguenze di questi atti. «Non so se riuscirò a continuare a vivere con questi ricordi, con quello che papà mi ha fatto. Ho sempre pensato al suicidio», ha dichiarato a verbale il ragazzo.

Violenza domestica - Oltre agli abusi sessuali, nel nucleo familiare la violenza era all'ordine del giorno. L'uomo era infatti solito dare in escandescenze e picchiare i figli a mani nude e con la cintura. In un caso uno di loro è finito in ospedale a causa delle ferite riportate. 

A giugno 2021 il 48enne ha poi ingannato l'Ufficio migrazione, sottacendo di avere in corso un procedimento penale pendente e ottenendo la proroga del permesso di soggiorno F. L'imputato afferma però di essere stato aiutato nel compilare la documentazione e che l'errore «è stato commesso dalla dipendente dell'ufficio»: «Io ho solo firmato, ma non avevo capito». 

Secondo quanto emerso dalla perizia psichiatrica, l'uomo ha un disturbo della personalità con tratti immaturi, ha uno scarso riconoscimento dell'autorità genitoriale e una personalità narcisista e manipolatrice.

«Un errore» - Confrontrato con la possibilità dell'espulsione dal Paese, il 48enne scoppia a piangere: «È questo che la fa soffrire di più, non i disastri che ha combinato, ma le conseguenze», commenta Ermani. «Ho fatto un errore, chiedo pietà», replica il 48enne.

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