Il colpo fallì perché la porta si richiuse alle spalle del sospetto prima che il rapinatore riuscisse ad entrare
CAMPIONE D’ITALIA - La maxi-rapina al Casinò di Campione d’Italia era stata tentata già il giorno prima. Dall’analisi delle immagini di sorveglianza - riferisce oggi il Corriere di Como - i carabinieri hanno potuto ricostruire passo per passo i movimenti del presunto complice, dipendente della casa da gioco.
Dalla ricostruzione è emerso che la stessa scena della rapina avvenne anche il 27 marzo, ovvero un giorno prima rispetto a quella effettiva in cui si verificò il colpo. Non una prova ma un vero e proprio tentativo fallito, perché la porta si richiuse alle spalle del 54enne senza che il rapinatore riuscisse ad infilarsi nell’ascensore.
Ma non è tutto. Contro il presunto complice la Procura di Como avrebbe in mano ulteriori elementi. In primis gli strani comportamenti riferiti da alcuni testimoni. Vi sono poi alcuni fotogrammi della sorveglianza - anch’essi risalenti al 27 marzo - che lo immortalano a parlare con un uomo con uno zainetto e le sembianze molto simili a quelle del rapinatore.
Infine, la mattina della maxi rapina, in contemporanea con il colpo, il dipendente uscì dal Casinò per andare all’ufficio postale a pagare una multa, facendo rientro proprio pochi istanti dopo la fuga del rapinatore. Un tentativo - secondo gli inquirenti - per tentare di fabbricarsi un alibi.