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LUGANOI licei e la Scuola cantonale di Commercio studiano il territorio e il suo futuro

16.02.24 - 16:35
Dal 19 febbraio prenderanno parte a Mediazione Giovani, una serie di laboratori promossi dall'Istituto internazionale di architettura
Foto TiPress
Fonte Istituto internazionale di architettura
I licei e la Scuola cantonale di Commercio studiano il territorio e il suo futuro
Dal 19 febbraio prenderanno parte a Mediazione Giovani, una serie di laboratori promossi dall'Istituto internazionale di architettura
A settembre una mostra di tutti i progetti presentati a Villa Saroli

LUGANO - Dal 19 febbraio e per i prossimi mesi fino a giugno, un migliaio di studenti dei licei e della Scuola cantonale di Commercio prenderanno parte a Mediazione Giovani, una serie di laboratori di progetto dedicati alla pianificazione territoriale.

La proposta nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Internazionale di Architettura, che porta nelle classi come tutor architetti/e e architetti/e del paesaggio, le direzioni delle scuole, i docenti, i Comuni e i tecnici, con il supporto al programma del DECS SIMS. Studenti e studentesse di terza (di seconda alla Commercio) al termine di un percorso pratico, proporranno visioni per il futuro del luogo in cui vivono. Un progetto pilota, primo a livello svizzero, che mira a fornire strumenti per leggere le trasformazioni del territorio ai cittadini di oggi e di domani, in una fase cruciale della loro vita. A settembre tutti i progetti verranno presentati in una mostra a Villa Saroli.

«Si tratta di un progetto di coinvolgimento alla cittadinanza mai svolto prima in Svizzera -si legge in una nota - rivolto a quella fascia di cittadini che, frequentando la classe terza liceo, dovranno presto scegliere il percorso di studi da intraprendere, in procinto di ottenere il diritto al voto. I ragazzi e le ragazze, futuri professionisti e futuri responsabili, anche a livello decisionale, del luogo in cui vivranno, hanno l’opportunità di comprendere cosa sia la pianificazione e come possano prendere parte alle trasformazioni del territorio attraverso laboratori pratici, parte integrante del nuovo Piano di studi cantonale».

Gli scopi del progetto sono di creare «un percorso ripetibile che possa aiutare i ragazzi e le ragazze a comprendere cosa sia la pianificazione e quali sono gli ambiti in cui opera; informare, attivare e fare riflettere i cittadini e le cittadine delle fasce più giovani sulle tematiche legate alla pianificazione del luogo in cui vivono, diffondendo il concetto di Baukultur anche nelle case delle famiglie; coinvolgere studenti e studentesse nell’elaborazione di proposte che possano diventare un mezzo di confronto e dialogo con diversi pubblici extra-scolastici (rappresentanti delle istituzioni, professionisti, cittadinanza), attraverso presentazioni, interviste, mostre, in un progetto pratico di educazione civica».

In collaborazione con gli insegnanti, l’Istituto ha elaborato un programma che approfondirà i temi in momenti specifici attraverso una serie di tre lezioni/incontri/uscite nell'arco di tre settimane. «Qui si discuterà attorno a esempi e temi legati alla mobilità - viene spiegato - alle risorse e all’energia, alla rigenerazione urbana e alla governance del territorio. Dove saranno coinvolte classi di Biologia verrà trattato anche il tema della promozione della biodiversità negli spazi residui. A seconda delle scuole, il programma può includere lezioni di osservazione dal vivo delle aree in oggetto».

Dove previsto, come al Liceo 2 di Lugano, lunedì 19 febbraio «le lezioni saranno precedute da una riunione plenaria in cui tutte le classi terze saranno introdotte al tema. Lo scopo della giornata sarà quello di fornire il quadro entro cui si svolgeranno i laboratori, mescolando elementi teorici e pratici, grazie alla partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e tecnici dei comuni interessati. Le tre lezioni si concluderanno con un confronto tra gli stessi rappresentanti e gli/le studenti/esse, che presenteranno quanto proposto attraverso i "manifesti" realizzati durante i laboratori».

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