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CANTONE«La farmacia non sarà più spinta a vendere il medicamento caro»

29.01.24 - 09:14
Berna assottiglia le differenze sui guadagni degli originali, in favore dei generici. Simone Hinnen di curafutura: «Risparmiamo 60 milioni».
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«La farmacia non sarà più spinta a vendere il medicamento caro»
Berna assottiglia le differenze sui guadagni degli originali, in favore dei generici. Simone Hinnen di curafutura: «Risparmiamo 60 milioni».

BELLINZONA - Bistrattati, poco promossi, guardati con scetticismo. E in alcuni casi anche poco spinti dai farmacisti. Adesso il Consiglio federale sembra davvero intenzionato a sostenere il mercato dei farmaci generici. Simone Hinnen, portavoce di curafutura, associazione mantello che raggruppa diverse casse malati, è soddisfatta.

Vendere farmaci generici finora non conveniva al farmacista.
«Effettivamente il farmacista aveva un margine di guadagno più alto sul medicamento che costa di più. Spesso si trattava di originali. Di conseguenza il farmacista era più stimolato a vendere quelli».

Perché questa situazione ambigua?
«Questione di mercato. I generici sono medicamenti equivalenti. Ma che costano meno poiché sono stati replicati sulla base dei preparati originali. Questo può portare a una concorrenza più forte. E a margini di utili più bassi per l'industria farmaceutica».

Intanto a perderci sono il paziente e la relativa cassa malati…
«Con la riforma appena entrata in vigore le differenze sui margini per i vari medicamenti, originali e generici, si sono finalmente assottigliate. L’incentivo a vendere il farmaco più caro non c’è più. Di conseguenza il generico avrà finalmente la priorità. A beneficiarne saranno gli assicurati».

Sembra una vera svolta. Quanto si risparmierà?
«L’adeguamento ridurrà da subito i costi di 60 milioni di franchi all’anno. E consentirà un risparmio a lungo termine di diverse centinaia di milioni. Si tratta di un miglioramento netto del sistema».

Questo provvedimento comunque non sarà sufficiente a salvare la baracca.
«Vero. Serviranno altre misure complementari per contenere l’esplosione dei costi. Però è un tassello importante».

C’è anche un discorso psicologico. Il consumatore medio quando è in farmacia ha ancora diffidenza nel generico.
«Si, ma non ha senso. I generici sono equivalenti a un medicamento originale e devono soddisfare rigorosi standard di qualità. Il problema è che ci fidiamo di più di ciò che conosciamo; e i medicamenti originali sono spesso più pubblicizzati. Ora però c’è decisamente più consapevolezza. È anche responsabilità di ognuno di noi chiedere al medico o al farmacista un medicamento generico e contribuire così alla riduzione dei costi».

La Svizzera, rispetto ad altre nazioni, sembra avere un gap piuttosto grande da colmare in materia.
«Secondo i nostri calcoli il mercato dei generici in Svizzera rappresenta solo il 16% in termini di fatturato. E il 32% in termini di volume. Si tratta di una percentuale molto più bassa rispetto ad altri Paesi. Abbiamo molto da recuperare».

Ogni modifica in ambito di contenimento dei costi sanitari comporta tempi lunghissimi. La politica ha troppi interessi in ballo? 
«Esatto. E nella situazione specifica bisogna dire che i farmaci originali sono protetti da brevetti. Questi brevetti vietano ai produttori di generici di realizzare farmaci equivalenti per un certo periodo di tempo. Le aziende che producono farmaci originali hanno interesse a vendere i loro prodotti in esclusiva il più a lungo possibile».

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COMMENTI
 

macello22 3 mesi fa su tio
Una domanda, non ho ben capito come verrà applicato l'adeguamento, verranno aumentati i prezzi dei farmaci generici o diminuiti i prezzi di quelli originali? essendo che dicono che dopo questo adeguamento ci sarà poca differenza tra i 2

Tracy 3 mesi fa su tio
Risposta a macello22
La norma vale soltanto se la differenza di prezzo fra medicamento originale e generico è almeno del 20%. Se la differenza fra i due prezzi è inferiore, il paziente paga una partecipazione ai costi del 10%. Inolte il generico non è proprio uguale all'originale primis perché esiste un margine +/- sulla sostanza attiva e cambia anche il colorante o altre sostanze.

Emib5 3 mesi fa su tio
Risposta a Tracy
Tracy Come sempre molto informata! Se un generico è registrato come bioequivalente ad un prodotto un tempo brevettato, vuol dire che se ne è dimostrata l'equivalenza sull'uomo, e non ha margini diversi di principio attivo, nemmeno alla scadenza, altrimenti non verrebbe accettato. Per definizione, gli eccipienti vari non influiscono, e non devono influire, sulla biodisponibilità, altrimenti sarebbero essi stessi principi attivi, non lo sapevi? Tra l'altro, la parteipazione ai costi fino al massimale fissato c'è sempre e chiedere il generico significa risparmiare qualcosa e far risparmiare anche all'assicurazione. Studia, ragazza, studia!

Bilux2053 3 mesi fa su tio
La salute è un bene imprescindibile e, per principio, non dovrebbe esser MAI dipendere da un costo ma da una prescrizione medica funzionale alla cura e/o guarigione del soggetto, altrimenti che senso ha consultare i dottori/specialisti? Nel vostro articolo si parla solo di “risparmi” legati a margini di guadagno senza considerare le conseguenze che in certi casi potrebbero esserci. Scrivere che i principi attivi sono i medesimi e che non c’è da preoccuparsi non vuol dire fornire GARANZIE al paziente . Questi ha estrema fiducia nel proprio “specialista” che gli ha prescritto con successo quel tipo di farmaco che gli sta garantendo una vita “accettabile” . Per avere questa GARANZIA il paziente può solo assumersi i costi per la differenza tra generico e originale, perché la descrizione posta fino al 31 dicembre 2023 sulla ricetta “NON SOSTITUIBILE CON UN GENERICO”non viene accettata dalla Casse malattia. E’ una chiara forma di ricatto; o paghi o cambi ……….. e se poi ci fossero problemi (forse) ne riparleremo! Che nella sanità ci siano abusi da parte di qualcuno e che quindi sia necessario risparmiare è ovvio ma generalizzare la “cura” non è corretto perché si va a ledere la dignità del paziente . Volete fare un servizio giornalistico sul problema? Bene allora andate a “scavare” nel mondo degli abusi col coinvolgimento di compiacenti dottori e farmacie (soggiorni termali, innumerevoli fisioterapie solo per mantenere la tonicità del proprio corpo ect. etc.) i risultati sarebbero sorprendenti, ma ……. ci vuole coraggio a farlo.

Freeswiss 3 mesi fa su tio
Chissà se risparmiamo anche noi grazie a questa geniale scoperta…

RemusRogue 3 mesi fa su tio
Guadagnano molto di più con le convalide etc... ogni medicamento con ricetta fatturano... ricette con 20 farmaci fatturano più di 4.- per ogni medicamento, solo per prenderli dallo scaffale e consegnarli... non so quanto possa reggere un sistema del genere è destinato a fallire, per quanto mi riguarda è una ladrata.

Maverik 3 mesi fa su tio
Risposta a RemusRogue
Questa sì che è una mangeria da eliminare… come se dal panettiere devo pagare un supplemento perché la venditrice mette il panino nel sacchetto

Rigel 3 mesi fa su tio
Risposta a Maverik
Il farmacista prepara l'etichetta da applicare sul medicamento e spiega. Non è proprio la stessa cosa. Comunque da rivedere ugualmente perchè in caso di medicamento ripetibile, tanto x fare un esempio, non è necessaria nessuna consulenza.

Flet 3 mesi fa su tio
Sono sempre i nostri politici a fare un sacco di soldi! Votateli ancora! Poi incolpano il popolo!

francox 3 mesi fa su tio
Le differenze si sono solo assottigliate, non cambierà nulla.
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