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CANTONEExit: «In caso di problemi economici il costo per l'accompagnamento alla morte è zero»

25.01.24 - 18:32
Dopo il caso di Christian alcune precisazioni: «Anche per i nuovi iscritti il costo massimo non raggiunge i 4 mila franchi»
tamedia
Exit: «In caso di problemi economici il costo per l'accompagnamento alla morte è zero»
Dopo il caso di Christian alcune precisazioni: «Anche per i nuovi iscritti il costo massimo non raggiunge i 4 mila franchi»

La raccolta fondi per Christian, il luganese che ha espresso il desiderio di accedere al suicidio assistito e così «alleviare le sue insostenibili sofferenze» ha incontrato un'incredibile solidarietà. Grazie alla solidarietà di tantissimi donatori e all'articolo pubblicato su Tio/20 minuti, l'obiettivo - 8 mila franchi - è stato raggiunto in un batter d'occhio (e persino superato).

La cifra, va detto, è più elevata rispetto a quanto Exit chiede per l'accompagnamento alla morte. «Molto probabilmente - sottolinea Ernesto Streit, responsabile di Exit Ticino - chi ha lanciato la raccolta fondi ha calcolato anche spese accessorie come quelle funerarie». La quota in esubero inoltre - è stato anche precisato su gofundme.com -, andrà al figlio di 10 anni e alla Lega contro il cancro. Ma un chiarimento riguardo procedure e costi di Exit è d'obbligo.

Per accedere ai suoi servizi, per prima cosa, serve essere associati. «La quota associativa è di quarantacinque franchi l'anno. Dopo tre anni da soci l'accompagnamento alla morte è assolutamente gratuito», spiega Streit. Per i nuovi associati, invece, è richiesta una partecipazione ai costi: «Si tratta di 3'700 franchi». Una cifra, questa, alla quale l'associazione è però «disposta a rinunciare, in caso di comprovati problemi economici».

Exit, d'altra parte, può godere di un importante numero di soci - ad oggi centosessantacinquemila - che tramite la quota annuale possono usufruire anche degli altri servizi offerti dall'associazione, come ad esempio la consulenza per il testamento biologico.

Non tutti i soci, insomma, vogliono ricorrere al suicidio. Per farlo, in ogni caso, non basta essere associati. «Nel momento in cui si desidera concretizzare l'accompagnamento alla morte, bisogna presentare diagnosi mediche e certificati che comprovino una situazione psicofisica idonea. La persona deve essere anche in grado di intendere e volere». Proprio per questo è più facile che il suicidio assistito sia permesso a chi presenta gravi patologie fisiche rispetto a chi, invece, ha comprovati problemi di salute mentale.

Streit in ogni caso invita a non associarsi all'ultimo momento: «Anche perché, per i nuovi associati, c'è tipicamente un tempo d'attesa di novanta giorni prima di poter accedere alla pratica per il suicidio assistito».

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