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CANTONE«Aspettano prima di andare dal medico, e intanto il tumore va avanti»

29.09.23 - 06:30
Premi su, e c’è chi, per risparmiare, specula sui controlli: «Questo può portare a una diagnosi tardiva», spiega l’oncologo Franco Cavalli.
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«Aspettano prima di andare dal medico, e intanto il tumore va avanti»
Premi su, e c’è chi, per risparmiare, specula sui controlli: «Questo può portare a una diagnosi tardiva», spiega l’oncologo Franco Cavalli.

ASCONA - La stangata non è indifferente. L'anno prossimo in Ticino i premi di cassa malati aumenteranno, mediamente, del 10,5%. E, secondo il celebre oncologo Franco Cavalli, questo potrebbe spingere molti ticinesi a voler risparmiare sulla salute, tenendo alta la franchigia e andando con meno frequenza dal dottore. 

«Negli ultimi anni mi è stato riferito di diversi casi di malati di tumore che hanno ricevuto una diagnosi tardiva perché la persona, per via della franchigia, aveva aspettato diverso tempo prima di rivolgersi a un medico», spiega Cavalli a Tio/20minuti. «Un mio amico, ad esempio, ha notato sangue nell’urina e ha atteso ben due mesi prima di fare una visita». 

Uno schema, questo, che crea un circolo vizioso. «Quando la malattia è avanzata trattarla costa molto di più, e questo va a pesare sulle spese sanitarie. È un cane che si morde la coda».

Nuvole nere all'orizzonte - Ma com’è la situazione, in Ticino e nel resto del mondo, per quanto riguarda la lotta contro i tumori? È quanto sta discutendo Cavalli, insieme a un’ottantina di esperti provenienti da ogni angolo del globo, al World Oncology Forum attualmente in corso ad Ascona. Il trend, a livello mondiale, è infatti allarmante: nel 2020 i decessi legati al cancro sono stati circa 10 milioni, e l’OMS stima che nel 2035 potremmo raggiungere quota 19 milioni.

«Le cause sono molteplici», spiega Cavalli. «L’invecchiamento della popolazione gioca sicuramente un ruolo preponderante, ma contano anche l’inquinamento ambientale, la cattiva alimentazione, il fumo e, per quanto concerne i Paesi poveri, le possibilità di terapia infinitamente minori».

Il traffico momò - L’inquinamento sembra avere un’influenza, in questo senso, anche in Ticino. «È difficile fare paragoni prendendo delle unità piccole come le regioni ticinesi», premette l’oncologo. «Però quello che si osserva è che il Mendrisiotto, ai tempi della Seconda guerra mondiale, era una della regione svizzere in cui, in base ai certificati di morte, c’erano meno tumori ai polmoni. Al contrario, oggi è una delle aree con la più alta incidenza». 

In Ticino, attualmente, sono in aumento i casi di linfoma, tumore alla prostata, tumore ai polmoni e tumore al pancreas, precisa infine Cavalli. Calano, invece, i tumori al collo dell’utero e allo stomaco.

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