L'appuntamento è per giovedì con il professore Mauro Varotto.
AURIGENO - «Le montagne di mezzo sono una sfida alla modernità, a quel modo di concepire il territorio basato sulla massima efficienza economica che ha generato montagne perdenti, fatte di scarti e abbandoni». Appuntamento per giovedì, alle 20.15, alla sala conferenze centro scolastico Aurigeno, con l'incontro "Montagne di mezzo, fra vecchie e nuove geografie" con Mauro Varotto, docente di Geografia e Geografia culturale all'Università di Padova, coordinatore del Gruppo Terre Alte del Comitato Scientifico del Club Alpino Italiano. Organizza Antenna Vallemaggia.
«Superare la ricetta taylorista che ha improntato i quadri territoriali di molta parte della montagna europea nel Novecento, accentuando i divari territoriali tra aree ricche e aree marginali, è l'obiettivo di questo nuovo secolo, chiamato a unire funzioni diverse piuttosto che a specializzare, a connettere piuttosto che a dividere, a distribuire piuttosto che a concentrare, ma soprattutto a conciliare tutela ambientale, sfide climatiche e qualità della vita in montagna».
Per questo «le montagne di mezzo non sono tanto o solo un concetto altimetrico, ma un luogo simbolico in cui la centralità è data dalla medietas tra funzioni, significati e ruoli diversi. Si tratta di costruire geografie nuove che pongano l'abitare nuovamente al centro, ma ispirandosi a geografie antiche, ripensate alla luce delle sfide che ci attendono».
Il professore Mauro Varotto coordina il Gruppo Terre Alte del Comitato Scientifico del Club Alpino Italiano ed è autore di un centinaio di lavori scientifici sulla montagna alpina e prealpina.