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ORSELINA«La generazione Z è una generazione fragile»

17.02.23 - 06:30
Giovani in crisi in una società che non accetta più il fallimento e fugge dalla sofferenza. Ne abbiamo parlato con un'esperta.
Deposit/Santa Croce
Nel tondo la direttrice sanitaria della Clinica Santa Croce Sara Fumagalli.
Nel tondo la direttrice sanitaria della Clinica Santa Croce Sara Fumagalli.
«La generazione Z è una generazione fragile»
Giovani in crisi in una società che non accetta più il fallimento e fugge dalla sofferenza. Ne abbiamo parlato con un'esperta.
Sara Fumagalli, direttrice sanitaria della Clinica Santa Croce, la più importante struttura psichiatrica privata riconosciuta dal Cantone: «Nel 2022 abbiamo avuto un aumento critico, ma il trend è in crescita almeno dal 2016».

ORSELINA - La salute psichica dei giovani è sempre più traballante. Le molteplici pressioni e crisi che bambini e adolescenti hanno dovuto affrontare negli ultimi anni hanno infatti provocato un vero e proprio boom di richieste d'aiuto. Emblematico, da questo punto di vista, il grido d'allarme lanciato da Pro Juventute che un paio di settimane fa aveva rivelato il raddoppio (nel 2022) delle consultazioni giornaliere per pensieri suicidi tra i giovani svizzeri rispetto a prima della pandemia. E il Ticino, ci aveva confermato il Direttore Ilario Lodi, non fa eccezione. 

Gestire la "multicrisi" - Alimentato dalla pandemia, dalla guerra in Ucraina e dalla crisi climatica, questo senso d'incertezza è andato a colpire i giovani in una fase particolarmente vulnerabile della loro vita. E molti di loro hanno ceduto. Proprio per aiutare i più fragili a superare il momento di difficoltà, a Orselina c'è la Clinica Santa Croce, la più importante struttura psichiatrica privata riconosciuta dal Cantone. 

«Un trend iniziato anni fa» - Per fare un punto della situazione abbiamo sentito la direttrice sanitaria (e primaria) Sara Fumagalli che ci ha confermato l'aumento delle richieste d'aiuto da parte di giovani e giovanissimi. «Per quanto riguarda i ricoveri, come pure le segnalazioni, c'è stato indubbiamente un aumento critico nel 2022. Ma questa tendenza alla crescita la notiamo già da qualche anno. Il problema non è quindi sorto solo di recente, ma negli ultimi anni si è notevolmente acuito». 

La fragilità dei giovani - Secondo Fumagalli il disagio tra i giovani è in crescita almeno dal 2016 e guerra e pandemia hanno solamente funto da accelerante in un processo che era già in atto precedentemente. «La generazione Z (ovvero quella il cui anno di nascita è compreso tra il 1997 e il 2012, ndr) è una generazione fragile. Una fragilità che naturalmente è stata messa ulteriormente a nudo dal Covid-19 e dalle incertezze causate dal conflitto in Ucraina».

«Il fallimento non è più accettato» - Una fragilità - quella che contraddistingue i giovani sopra i quattordici anni - che secondo la psichiatra è dovuta a una mancanza di «strumenti mentali sufficienti» per affrontare la complessità della società moderna. «Il malessere nasce da molteplici fattori socio-ambientali». Tra le maggiori problematiche vi sono quelle legate all'immagine e ai modelli di perfezione idealizzata che questa società tende a inculcare e a trasmettere. E quando il giovane si accorge che la realtà è un'altra e di non essere né perfetto né infallibile allora va in crisi. «Il grosso tema - sottolinea Fumagalli - è che i giovani d'oggi non hanno più gli strumenti per accettare il fallimento. E questa è una grossa disgrazia che vediamo ogni giorno».

Il ruolo della famiglia - In tutto questo gioca un ruolo preponderante anche la famiglia. «I genitori - spiega l'esperta - non allenano più il ragazzo ad accogliere il fallimento come qualcosa di plausibile nella propria vita. Spesso si passa il messaggio che il fallimento non può esistere. E questo crea un'enorme aspettativa nel ragazzo».

Fuggire dal dolore - Spesso i genitori agiscono in questo modo (e lo fanno naturalmente con i migliori propositi di questo mondo) per difendere i propri figli dalla sofferenza. «Siamo una società che tende a fuggire dal dolore», precisa Fumagalli. «Il genitore protegge il figlio, ma così facendo il ragazzo, crescendo, non avrà le basi e non sarà pronto per affrontare le grandi problematiche del mondo adulto. E ne resta travolto».

Grido d'aiuto - Un vero e proprio "tsunami" di emozioni a cui il ragazzo non sa far fronte correttamente. E per cui l'unica risposta è quella di agire. «Il dolore spesso viene affrontato tagliandosi, bevendo o assumendo sostanze stupefacenti. Un grido d'aiuto che serve a far conoscere la propria sofferenza e quindi a soffrire un po' di meno. Noi vediamo questo tipo di richieste spessissimo. Tanto che attualmente abbiamo una ventina di giovani ricoverati e una lunga lista d'attesa».

La Clinica - Fondata nel 1950, la Clinica Santa Croce è la più importante struttura psichiatrica privata riconosciuta dal Cantone. La numerosità dei casi trattati, oltre mille ogni anno, e l'ampiezza dello spettro delle patologie psichiatriche affrontate rende la Clinica di Orselina uno dei punti di riferimento per la psichiatria cantonale. 

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COMMENTI
 

rosi 1 anno fa su tio
Kelt non dobbiamo generalizzare, ci sono giovani e giovani, adulti ed adulti, anziani ed anziani. Molti giovani, molti adulti, molti anziani sono fragili. Io sono per l'ascolto, per la discussione ma anche per dei no chiari quando è necessario e sostenerli anche in modo autorevole (non autoritario) quando vanno in crisi. E' sempre difficile trarre delle conclusioni, siamo veramente tutti molto diversi gli uni dagli altri. Certo la tendenza del genitore è la proiezione di se stesso e vorrebbe dei figli capaci in ogni ambito. Qui tocca al genitore rendersi conto, di fare marcia indietro e di accettare che il proprio figlio non è un "genio"..... Accettare i limiti dei propri figli costa tanto lavoro su se stessi.

Kelt 1 anno fa su tio
Risposta a rosi
Condivido quello che dici Rosi. E' pieno di giovani capaci e volenterosi. L'articolo però parla di fragilità. Su quello vorrei concentrarmi, perché questo è quello che dci dicono i numeri. Ciò che è successo però negli ultimi 30 anni è che i giovani sono stati privati della fondamentale molla del desiderio. Anche il filosofo Galimberti (non proprio uno qualunque e che si occupa di adolescenti da sempre) dice che se tu soddisfi i desideri di un giovane prima ancora che egli li esprima lo stai rovinando. Lo privi della meravigliosa attesa e del conseguente percorso di ottenimento. Questo crea un'atmosfera intollerabile per il giovane: la noia. Tutto è senza gusto perché non fatico ad ottenerlo. Purtroppo per loro si è aggiunta la difficile gestione di finzioni on line che mostrano un'immagine sfalsata, nella migliore delle ipotesi, o del tutto falsa. E' doveroso quindi dire loro che fallire non è importante. Non fallisce solo chi non prova mai a fare nulla. Molto spesso i giovani stranieri non sono così. Penso tu possa immaginare i motivi.

rosi 1 anno fa su tio
i ciriticoni ci sono sempre, su qualsiasi argomento. Sembrerebbe più facile criticare tutto e tutti piuttosto che fare ognuno di noi, una riflessione seria e non superficiale sul mondo che ci circonda, partendo da noi stessi, dal nostro nucleo familiare, dal posto di lavoro, dagli amici, dalla società in generale. Sono, per parentela, a contatto con adolescenti. Criticano, ridono, si arrabbiano ma sono generosi, sensibili e se li sai ascoltare è un piacere stare con loro. Viva i giovani. Proporre loro poi non la solita discoteca ma ci sono tantissime altre belle occasioni per divertirsi: cinema, teatro, lettura, viaggi, sport, ecc.

Kelt 1 anno fa su tio
Risposta a rosi
Scusa Rosi. Nessuno dice che non siano sensibili, simpatici, o che non sia piacevole stare con loro. Ma sono fragili! Questo dice l'articolo. Questo dicono le statistiche degli abbandoni dei posti di lavoro o del percorso scolastico. Posso anche stare ad ascoltare un'adolescente tutto il giorno ma se poi non vuole né studiare né lavorare devo insegnargli che il fallimento e le critiche fanno parte della vita. Che la frustrazione aiuta a crescere e che nell avita ci deve impegnare e no aspettare che gli altri risolvano le cose al posto tuo. Il loro problema è questo. Non penso affatto non siano amati. Anzi, rispetto alle generazioni precedenti sono perfino idolatrati e ogni membro della famiglia corre per loro. Quella però non è la realtà. E quando il principino cresce e scopre che non ha nessun talento per la musica (nonostante genitori e nonni gli dicevano che era Mozart) che non sa affatto scrivere perché non legge, nonostante genitori e nonni gli dicessero che scriveva come Joyce e che non può campare pubblicando foto delle sue vacanze sbatte a 100 all'ora contro un muro. Se gli vogliamo bene dobbiamo fargli capire che sono meno bravi di altri e che non importa. E se non riescono devono impegnarsi di più non dare la colpa al metodo. Dovremmo crescere dei cittadini e invece stiamo crescendo degli animali domestici!

eco1 1 anno fa su tio
Risposta a Kelt
Ancora con questo argomento dei genitori/parenti che danno false aspettative, mi sa che proprio non capisci nulla. Il giovane nella sua vita impara a ridurre le sue aspettative. Secondo me parli solo dal punto di vista classista anziché in generale.

eco1 1 anno fa su tio
Leggere i commenti qua sicuramente non aiuta i giovani a farsi sentire benvenuti piena di gente che é qui solo a criticarli perché sono cresciuti diversamente. É sconcertante.

Kelt 1 anno fa su tio
Risposta a eco1
Vedi, il cambio di paradigma è proprio questo. Tutti sono benvenuti ma le critiche fanno bene e la domanda che ogni persona dovrebbe porsi è: "cosa posso fare io, come posso fare per migliorare la società e la vita degli altri" non "come possono gli altri rendere la vita più confortevole per me"...quello si chiama egoismo. La colpa non è dei ragazzi ma il problema esiste ed è evidente che può essere risolto solo con un bagno di realtà.

Duca72 1 anno fa su tio
Risposta a eco1
La sua risposta è la riprova che non siete stati educati ad accettare le critiche e a scrivere in Italiano🤣

eco1 1 anno fa su tio
Risposta a Kelt
Arriva lì il problema, la realtà della maggior parte dei commentatori é diversa rispetto a quella che i giovani vivono. Voi parlate e generalizzate del fatto che i giovani d'oggi non fanno nulla d'utile per la società quando (da come capisco io) é la società ticinese a rifiutare i giovani. Parlate di egoismo quando il problema é che anche voi avete questo stesso problema, preferireste aiutare i vostri amici e voi stessi anziché la collettivita . Dovreste accorgervene dal fatto che molti di loro non rimangono qui, ma vanno in altri posti. Secondo me siete voi che dovreste fare il bagno, non avete molto tempo a disposizione

Kelt 1 anno fa su tio
Risposta a eco1
Mi spiace e mi rincresce questa tua risposta. Qui si parla della fragilità giovanile che nulla c'entra con tutte le altre qualità che i giovani hanno. Vedi, accettare una critica vuol dire crescere. Non so che classe fai però posso dirti che hai scritto un testo sintatticamente scorretto e infarcito di errori. Ora, tu puoi prendere questa mia critica e dire "caspita questo signore ha ragione, devo studiare di più" oppure pensare "ecco il solito rompipalle tanto chi ci bada più". Col primo pensiero migliori. Col secondo continuerai a fare errori di grammatica

eco1 1 anno fa su tio
Risposta a Kelt
Mi dica, quali errori avrei commesso? Se mi indicherebbe che errori ho fatto, allora sicuramente posso migliorare.

Kelt 1 anno fa su tio
Risposta a eco1
Bene mi fa piacere questa tua presa di coscienza. passerò per saccente ma me lo hai chiesto tu. 1) non si dice a generalizzare "del" ma "sul". Inoltre "generalizzare del fatto che" è terrificante. A limite "generalizzate a proposito del fatto secondo il quale i giovani non... più verbo al condizionale" 2) Arriva lì il problema. Da dove? era partito? Se introduci un discorso usa la punteggiatura 3) collettività si scrive con l'accento 4) infine la l'orrore: "Se mi indicasse si dice!" congiuntivo imperfetto. Poi sarebbe stato meglio "se potesse indicarmi quali (e non che) errori ho fatto". Naturalmente seguito da un condizionale e non dal presente indicativo. Mi fa piacere che tu voglia rifletterci sopra. Tutto il meglio

Kelt 1 anno fa su tio
Generalizzare è sempre sbagliato però le loro fragilità sono sotto gli occhi di tutti. La colpa, ovviamente, è di genitori che, anche quando il figlio scarabocchia un foglio gli dicono che dipinge come Monet. Quando non ricordano le tabelline gli dicono che la colpa è del metodo e quando non hanno voglia di leggere gli dicono che hanno la dislessia... Ovviamente poi vogliono essere amici dei figli invece di essere i loro genitori. Questo fa saltare completamente il fondamentale esercizio della "contrapposizione" tra generazioni. Sana e formativa. Questi ragazzi in casa vedono padri più modaioli di loro e più bambocci di loro coi telefonini. Mamme che abdicano dal ruolo di mamma per diventare confidenti...Insomma sono circondati da un mondo nel quale la loro volontà diventa legge. Poi entrano nel mondo reale e son dolori... Chi ringraziare? Noi in quanto genitori.

PanDan 1 anno fa su tio
siamo noi adulti a renderli fragili e di seguito dipendenti dall'aiuto... però!?

Lukas82 1 anno fa su tio
Uhm

MaryOne89 1 anno fa su tio
Quando si è abituati ad avere tutto con il minimo sforzo, appena quel "tutto" non si può piu avere per un motivo o per l'altro vanno in crisi, accusando la società.

LaLussy 1 anno fa su tio
Risposta a MaryOne89
perchè la società oggi è questo quello che ti fa credere. Soldi facili con il minimo sforzo. Questa società malata e frenetica che spinge una buona parte dei genitori ad "abbandonare" i figli a loro stessi. Credendo che, comperandogli un telefono di ultima generazione siano dei buoni genitori, dimenticandosi di trasmettergli i veri valori. Questo perchè i veri valori oggi, li conosce ancora solo poca gente. Il problema non è della generazione Z, ma della generazione precedente (la mia e la sua), la generazione Z sono la conseguenza di quello che la nostra generazione a creato.

Lello 1 anno fa su tio
Risposta a LaLussy
i miei dopo la pubblicità di una banca che incentivava i ragazzi a fare lavoretti per potersi comprare da soli il telefono contro la volontà dei genitori gli ho detto,non c'è problema,poi l'abbonamento la corrente per caricarlo con cosa lo pagate? hanno desistito,basta ogni tanto saper dire di no e fargli capire che non tutto è dovuto

Lello 1 anno fa su tio
quando li vedi in giro con telefonini da 1000 fr a 13 anni capisci tutto,genitori,imparate a dirgli di no,comunque tranquilli,ora a 16 anni possono andare in discoteca,tanto il giorno dopo a lavorare vanno gli altri

Don Quijote 1 anno fa su tio
La pandemia non ha fatto niente ai giovani, semmai l'esagerazione con inutili e dannose contromisure contro i giovani. La guerra in Ucraina è una delle tante, è diverso l'approccio mediatico, ai limiti del delirio che raggiunge l'apoteosi con la paturnia della crisi climatica. I giovani sono bombardati quotidianamente con assurdità sulla guerra e sopratutto con la crisi climatica, assurdità partorite da adulti che se interrogati sulla geologia della Terra, sui parametri orbitali e sulle conseguenze sul clima, ne sanno quanto una scimmia di meccanica quantistica. Ragazzi, alzate il dito medio a questa generazione di bacchettoni dogmatici e vivete la vostra vita senza paura.

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Risposta a Don Quijote
Le contromisure ci hanno fatto uscire dalla pandemia!!🤡

PanDan 1 anno fa su tio
Risposta a Hatezov lll
top!

Duca72 1 anno fa su tio
Oppure si impiega troppo tempo a spiegagli le cose, le emozioni che ho provato io dopo sonore sculacciate mi hanno solo rafforzato , sono state le lezioni che tutti quelli della mia generazione hanno avuto , spesso senza un vero motivo. Così abbiamo imparato a affrontare la vita. Oggi no, non si può, guai siete matti basta spiegare…. Se tornano a casa con le ginocchia sbucciate ( cosa che oramai con i telefonini è quasi impossibile) mi raccomando prendetevene cura e coccolatelo ma vi ricordo che noi prenda amo ancora un ingiusto ceffone. Ecco perché siamo più forti.

Balin 1 anno fa su tio
La realtà non é per tutti...

DaMaPo 1 anno fa su tio
Colpa dei genitori...

rosi 1 anno fa su tio
fa parte dell'essere umano essere fragili, bisogna prenderne atto e non mettere un muro tra noi e le nostre emozioni, le nostre paure. Quando si è giovani tutto questo è quasi "fisiologico", diventare adulti è una tappa non facile. Si tende a sminuire, sottovalutare i periodi di cambiamento che avvengono nel bambino, adolescente, adulto, anziano. Importante è parlarne senza vergogna, senza paura di giudizi affrettati. Molto spesso i genitori, i docenti non sono "affettivamente" pronti per avere con i giovani una relazione più profonda e seria. Si rimane in superficie e questo a lungo andare può portare a momenti, a situazioni di sofferenza. Il mondo dei sentimenti, delle emozioni è purtroppo sottovalutato. Non giudichiamo ma cerchiamo di comprendere e nel limite del possibile di essere vicini a chi sta poco bene, senza moralismo e uscite superficiali.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a rosi
Quello che dici è vero. Comincio a pensare che la vera differenza fra la scorsa generazione e quella attuale non sia rappresenta da un declino o qualche baggianata simile, ma dalla maggior presenza di servizi e attenzione riguardo a temi psicologici. Banalmente oggi non è così scandaloso andare da uno psicologo o da uno psichiatra, 30 anni fa significava che eri matto. Inoltre tutte ste i d i o z i e da giovani senza futuro sono un'illusione di una generazione che non vuole e non riesce ad adeguarsi allo stato attuale del mondo. Non capisce che sta meglio rispetto a prima, non è riuscita a vedere l'entrata nel mercato globale di miliarti di persone (Cina, ex URSS, India, ...) che ha portato ad enormi vantaggi (tutti abbiamo il natel, il computer la televisione piatta, ...) ed alcuni svantaggi (mestieri a bassa formazione che non hanno più senso d'esistere). L'incapacità degli adulti di non capire il mondo si trasmette sui figli con la tiritera dei ''giovani senza prospettive'' quando di possibilità per il futuro ce ne sono moltissime. M'azzardo a dire, senza alcuna base per provarlo, che il problema sono tutti i signorotti sotto e sopra che ripetono in continuazione questa menzogna, incolpando gli altri dei loro problemi per poi scaricarli sulle spalle dei figli (prima i frontalieri, poi i migranti, poi i banchieri, poi gli ucraini, ...)

LaLussy 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Il problema è che la società moderna (con la sua tecnologia), ha portato la nostra generazione (quella precedente alla Z) alla superficialità. Rispetto ed empatia non esistono più. La tecnologia rende tutto facile, si può avere tutto facilmente e i veri valori vanno a farsi benedire. Questo poi è quello che trasmettiamo ai nostri figli. Se hai un problema, giragli attorno e trova altro, tanto è facile. Non vuoi trovarti un lavoro faticoso? Semplice, fai soldi sui social o investi nel virtuale. I gentiori di oggi sono talmente peroccupati ad apparire che si dimenticano di fare i genitori e tutto questo grazie alla società moderna. Se i ragazzi oggi sono fragili, senza rispetto per nessuno e senza un minimo di empatia, la colpa è solo nostra (della nostra generazione) e della società.

Evry 1 anno fa su tio
Grave, ma non è altro che le conseguenze dell'educazione in Famiglia e Scuola !!!!!!

Balin 1 anno fa su tio
Risposta a Evry
👍🏻

Lello 1 anno fa su tio
Risposta a Evry
mi spiega cosa c'entra la scuola? che se un docente prova a mettere in riga un ragazzo viene ripreso dai genitori e messo alla porta?

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Risposta a Lello
Esatto,una delle differenze!

eco1 1 anno fa su tio
Risposta a Lello
Dove senti queste storie qui? Parlo da studente che non ha mai assistito a casi del genere.

PincoPalla 1 anno fa su tio
Risposta a eco1
#eco1 qualcosa ci deve essere, quando ho chiesto alla docente delle scuole elementari se non era possibile avere qualche compito in più nel fine settimana per esercitare più regolarmente alcune nozioni, mi ha detto che non può farlo perché avrebbe diverse genitori che andrebbero a lamentarsi da lei per i compiti. L'unica opzione percorribile è quella di richiedere alla maestra di assegnare dei compiti supplementari per mio figlio. Visto che per i fine settimana arrivano a casa solo con un foglio che impiegano ca. 5 minuti a completarlo, ho chiesto alla docente se può assegnare 2-3 compiti in più. La docente concordava sul fatto che i compiti fossero pochi, ma non osa assegnarne di più per evitare di sentire genitori che vanno a reclamare da lei.

eco1 1 anno fa su tio
Risposta a PincoPalla
Per alcuni quel compito va bene, per altri serve extra. Dipende sempre da situazione a situazione. Non può pretendere di aggiungere roba extra a tutti, deve per forza chiedere.

andytt 1 anno fa su tio
È triste che sono ormai questi i valori ma questa società li impone.... È grave che si continua ad alzare l'asticella e che si dica a tutti che sé non riesci fai una vita mediocre. Bisogna insegnare che si deve essere felici per quello che si ha e non per quello che si vorrebbe. Volere non è necessariamente potere per alcuni è profonda tristezza.

flame 1 anno fa su tio
Ma che ipocrisia! Giovani cresciuti in un mondo iper digitale e senza certezze che vengono giudicati da persone che hanno vissuto con pochi stimoli e sugli allori… I giovani di oggi sono super resilienti ma comunque sotto attacco continuo, dategli un po di corda

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Risposta a flame
Posa il bicchiere! Tu sei stimolato a scrivere ca💤ate?

flame 1 anno fa su tio
Risposta a Hatezov lll
Lo dice la persona che usa emoji per scrivere, lol.

dan007 1 anno fa su tio
Quello che non va non è la fragilità in se ma vivere solo in zona conforto assoluto nessun sacrificio nessun senso delle responsabilità tutto sul materialismo youtubeurs tiktokeur peggio quelli che li seguono

CanBe 1 anno fa su tio
Risposta a dan007
👍🏻👌👍🏻👍🏻

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Non hanno prospettive per il futuro. Questo è il problema principale!
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