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CANTONELa bandiera arcobaleno delle agende nel mirino: «Bullismo omofobo in crescita»

29.12.22 - 08:42
Una nuova tendenza fra i banchi di scuola ticinesi prende di mira la bandiera della pace scambiandola per quella Lgbtq+
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La bandiera arcobaleno delle agende nel mirino: «Bullismo omofobo in crescita»
Una nuova tendenza fra i banchi di scuola ticinesi prende di mira la bandiera della pace scambiandola per quella Lgbtq+

LUGANO - Grattate via e sostituite con bandiere svizzere o di altri Paesi, oppure ricoperte d'inchiostro nero, oppure addirittura rimosse con un vistoso buco sulla copertina.

Le bandiere arcobaleno presenti sulle copertine delle Agende scolastiche 2022-23 della scuola dell'obbligo sono al centro di una singolare opposizione da parte di un numero non precisato di studenti ticinesi.

«Che brutto diario»
Il motivo sarebbe da ricercare nella similitudine fra la bandiera della pace (il Diario di quest'anno è in opposizione alla guerra in Ucraina) e quella Lgbtq+, sebbene le due - di fatto - siano diverse. 

Stando a quanto riferito da alcuni lettori a tio.ch il fenomeno sarebbe presente in diversi istituti del Luganese e non è chiaro se sia diffuso su tutto il territorio cantonale. Il motivo degli imbrattamenti, confermerebbero le ragazze e i ragazzi interpellati, sarebbe di tipo ideologico.

Com'è nata questa cosa? In realtà non è chiaro: c'è chi sostiene sia via passaparola dai ragazzi più grandi ai più piccolini, chi parla di video condivisi via social e messaggistica. Una nostra ricerca su TikTok porta a un singolo video, non espressamente omofobo ma con alcuni commenti anti-Lgbtq.

«Bullismo omofobo in crescita»
«Abbiamo subito provveduto a segnalare questo tipo di contenuto per tentare di bloccarne la diffusione», ci spiega Federico De Angelis co-coordinatore di Imbarco Immediato, «lo abbiamo fatto considerando anche il possibile effetto seriamente dannoso che potrebbero avere su alcune persone, già vittime di bullismo».

Stando all'associazione Lgbtq+ di recente nelle scuole gli episodi di bullismo omofobo sarebbero in crescita: «è un tipo d'atteggiamento che c'è sempre stato ma la frequenza, e i mezzi di espressione che vengono usati oggi li rendono ancora più preoccupanti. E i possibili danni alle vittime sono immediati e permanenti», aggiunge.

«La scuola? Agisca con prontezza»
Da noi contattato a riguardo, il Decs non si sbilancia: «Il diario scolastico non è materiale didattico, ma uno strumento messo gratuitamente a disposizione degli allievi e delle allieve, che sono dunque liberi di utilizzarlo e decorarlo se e come lo desiderano, si auspica con buon senso. Ogni allievo è dunque responsabile del proprio materiale personale», replica il Dipartimento via portavoce.

Le istituzioni potrebbero quindi essere più attive, o proattive, in tal senso? De Angelis non ha dubbi: «Dal momento che le conseguenze, in alcuni casi, potrebbero essere disastrose, crediamo che quando si verifichino atteggiamenti o manifestazioni di omofobia sia importante che la scuola prenda in seria considerazione la situazione e la affronti con prontezza coinvolgendo i diversi attori scolastici, come la direzione, i docenti, le famiglie e gli allievi stessi».

«C'è ancora lavoro da fare»
E cosa dovrebbero fare dei maestri che si trovino davanti a un diario imbrattato in questo modo? «Dovrebbero contattare sicuramente la direzione e decidere insieme la linea da seguire», ribadisce De Angelis, «a nostro avviso è importante che episodi del genere siano lo strumento per poter discutere di queste tematiche per affrontarle e prevenirle. Dalla negatività di questi episodi deve emergere la positività del confronto e discussione, perché il dialogo è sempre un ottimo veicolo di crescita e di arricchimento».

In genere, per quanto riguarda la sensibilità alle tematiche Lgbtq+ «c'è sicuramente ancora lavoro da fare», conferma il co-coordinatore di Imbarco, «se da una parte ci sono molti giovani che per fortuna vivono questa tematica in modo sereno nella loro quotidianità, dall'altra ci sono ragazzi che ancora si basano su pregiudizi, esprimendoli poi spesso, ma non solo, attraverso le nuove tecnologie. Servirebbe maggiore sensibilizzazione sul tema, soprattutto nelle sedi scolastiche, diretta ai più giovani. Porre un'attenzione più considerevole sull'argomento è essenziale per poter evitare le peggiori ripercussioni alle vittime di bullismo; ognuno di noi potrebbe avere un ruolo fondamentale nell'educazione dei più giovani».

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