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L'Iniziativa delle Alpi è preoccupata: «Per la Svizzera sarebbe un grande problema»
BERNA/BRUXELLES - L'Iniziativa delle Alpi non ci sta. Dopo il sì da parte della Commissione europea a negoziare con Berna ora si temono pressioni da parte dell'Unione europea (Ue) riguardo al traffico di mezzi pesanti. Nel mirino ci sono i cosiddetti gigaliner, ovvero quei tir pesanti fino a 60 tonnellate e lunghi fino a 25 metri. Secondo l'Iniziativa delle Alpi, infatti, l'Ue vorrebbe spianare la strada a questi camion senza più avere limiti di frontiera. Attualmente, nel nostro Paese gli autocarri possono pesare al massimo 40 tonnellate ed essere lunghi 18.75 metri. «Sarebbe uno sviluppo problematico», si legge nel comunicato diffuso. Per questo, l'Iniziativa delle Alpi «continuerà a battersi affinché questi 'mostri' non possano circolare sulle strade svizzere».
Stando a quanto riportato dall'Iniziativa delle Alpi, la Commissione europea ha dato l'impulso a questo nel luglio 2023 con il pacchetto per un 'trasporto merci più ecologico'. Gli Stati membri che autorizzano i gigaliner sul loro territorio potranno ora utilizzarli anche per le operazioni transfrontaliere tra Stati membri confinanti, senza la necessità di un accordo bilaterale e senza limitazioni all'attraversamento di qualsiasi confine. L'Iniziativa delle Alpi ha partecipato con determinazione al dibattito europeo e, insieme a importanti associazioni europee, ha cercato di sensibilizzare i membri del Parlamento europeo.
Un pericolo per le persone e per la natura
I gigaliner rappresentano «un rischio per la sicurezza stradale e chiaramente frenano il modello di successo della politica svizzera di trasferimento modale. Questo perché i costi di trasporto per tonnellata di carico diminuiscono con un gigaliner». Insomma, secondo l'Iniziativa delle Alpi, il trasporto su ferrovia sarebbe messo a rischio, poiché spostare le merci con i gigaliner sarebbe più economico. Le conseguenze sarebbero però importanti: i gigaliner non riducono la congestione o l'inquinamento causato dal rumore, dai gas serra e dagli inquinanti atmosferici; al contrario, causano ancora più inquinamento spostando nuovamente le merci sulle strade. In caso di approvazione, «la Svizzera dovrebbe sostenere costi enormi per adattare l'infrastruttura stradale ai gigaliner: modificare strutture doganali, aree di sosta, centri di controllo del traffico pesante e aree di attesa, nonché adeguare i ponti».
